Per Gaetano Armao la Sicilia è a rischio implosione sociale ed economica se non dovesse essere cambiato il regime del reddito di cittadinanza. Il candidato del Terzo Polo alla presidenza della Regione siciliana ha spiegato che in costanza di reddito di cittadinanza, la Sicilia rinuncerà a sviluppo e crescita economico. Per Armao si tratta di una situazione non più sostenibile.
“Risultato importante”
Armao ha commentato: “Si tratta di un risultato importante. Il dato delle nazionali in Sicilia per noi è lusinghiero. A Palermo siamo oltre il 5% mentre si assiste a un risultato importante di Fratelli d’Italia che va dal 3 al 16%, Forza Italia dimezza i suoi voti in cinque anni e La Lega perde 2 punti. Cinque anni fa non esisteva. Prendiamo un risultato lusinghiero in 40 giorni. E’ stato un lavoro duro che ha portato un ottimo risultato”.
“M5S interprete di populismo risolve i problemi con l’assistenzialismo”
Continua Armao nella sua analisi: “A sinistra, consumati i passaggi congressuali, si dovrà scegliere se smottare o meno verso il Movimento 5 stelle interprete di un populismo che risponde ai problemi del Sud con l’assistenzialismo”.
Nuova fase per la politica italiana e siciliana
E ancora: “Si apre una nuova fase per la politica italiana e siciliana, per coloro che vogliono interpretare una proposta di aggregazione di quelle famiglie politiche che hanno dato un contributo determinante a scrivere la Costituzione, a ricostruire l’Italia portandola in Europa, a combattere terrorismo e mafia. Per coloro che credono che serietà degli impegni e competenza sia un imperativo per perseguire il bene comune”.
Il nuovo governo “e le ineludibili riforme”
Conclude Armao: “Vedremo il nuovo governo al lavoro. Dovrà trovare almeno 40 miliardi per contrastare la crisi energetica e l’impennata dell’inflazione e dei tassi d’interesse, affrontare i delicatissimi temi di politica internazionale, a partire dalla Russia, frenare le inevitabili tensioni finanziarie sul debito dei mercati internazionali, ma soprattutto avviare un percorso di ineludibili riforme”.
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