“Noi facciamo fatti a Salvini lasciamo le sterili chiacchiere populiste senza fondamento”. Così il Sottosegretario Davide Faraone risponde alla dichiarazioni di Matteo Salvini che oggi parla del suo arrivo in Sicilia e delle condizioni della infrastrutture ferroviarie dell’Isola.

“Leggere le sue dichiarazioni farebbe venire da ridere se non ci fosse da piangere. Passa con disinvoltura dal populismo alla cattiva memoria se non alla bugia”.

“Farà in treno da Trapani ad Agrigento? Bene! Così potrà rendersi conto dei danni che ha fatto il governo Forza Italia – Lega Nord. Sono stati loro a togliere le risorse a Rfi ed a consegnarci una Sicilia sull’orlo del fallimento e con le infrastrutture a pezzi. Basti pensare che quando ministro delle Infrastrutture era il leghista Roberto Castelli (2009/2011) il Cipe sbloccò 21 miliardi destinando solo l’1% di quelle risorse al Sud”.

“Il governo Renzi prima e Gentiloni poi, invece, ha riavviato l’iter per le infrastrutture ferroviarie dalla Catania – Siracusa alla Palermo – Catania al raddoppio della Palermo – Messina. Sono state messe le risorse e avviati concretamente i cantieri”.

“Per le Ferrovie sono già stati messi in campo 5 miliardi che diventano 9 in dieci anni. Nel complesso per la viabilità generale in campo ci sono, poi, altri 5 miliardi nel contratto Anas di cui 2,5 già in esecuzione”.

“Se il governo di centrodestra avesse fatto anche solo in minima parte gli interessi dei siciliani invece che preoccuparsi di altri interessi che certamente non risiedono in Sicilia, oggi la situazione sarebbe sicuramente migliore. Noi stiamo riparando i loro guasti”.

“Per distruggere basta poco, per costruire ci vuole tempo e i cantieri aperti raccontano una storia completamente diversa da quella che Salvini vorrebbe propinare ai siciliani”.

In serata a rispondergli non è Salvini ma Gianfranco Miccichè “Davide Faraone torni a studiare. Gli consiglio – dice – la lettura della delibera CIPE 62/2011 e l’acquisto di una calcolatrice: gli serviranno per contare i miliardi di fondi destinati alla Sicilia nel solo 2011”.