“Per le elezioni regionali siciliane, Forza Italia deve riuscire coinvolgere tutti i moderati in un progetto di governo. Perché, un fatto è certo: il centrodestra nell’isola rappresenta, ancora, la maggioranza dei cittadini”. Così il senatore di Forza Italia, Giovanni Mauro, segretario alla Presidenza del Senato.

“In Sicilia – afferma Mauro – la campagna elettorale è già in corso da mesi. Ma registra la mera contrapposizione di nomi piuttosto che di temi e di programmi. In realtà, occorre unicamente concentrarsi sulla condizione nella quale versa l’isola e impegnarsi seriamente per la prospettiva futura dei nostri giovani. Da tempo immemorabile, la Sicilia è considerata alla stregua di una colonia. Dal resto d’Italia e dall’Europa. Eppure, nessuno sembra preoccuparsene”.

Secondo il senatore Mauro, “l’isola paga le scelte di un governo nazionale nemico. Che continua a varare provvedimenti lontani dai bisogni reali dei cittadini. La Sicilia deve tornare al centro del dibattito nazionale ed europeo. Non possiamo più consentire al governo Gentiloni di escludere l’isola dalla nuova Via della Seta o di “cancellare” i siciliani dalla stesura delle manovre economiche. Perché queste decisioni, gravissime, condannano l’isola alla retroguardia e al sottosviluppo”.

Per il senatore Mauro, “frattanto, la Regione Siciliana perde da anni, colpevolmente, centinaia di milioni di euro della programmazione europea e consente la mortificazione della nostra agricoltura. Ma nell’isola, le repliche all’ignavia dell’esecutivo nazionale e di quello regionale, si traducono in una proposta errata. Ovvero il cosiddetto “civismo”, inaugurato subito dopo il primo turno delle amministrative. Di questa moda dei ‘territori’, vuole farsi interprete, tra gli altri, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il quale ha intenzione di riproporre, fuori tempo massimo, una vecchia idea degli Anni Novanta: la presentazione di una lista dei sindaci in netta contrapposizione con i partiti. In realtà, si tratta di una prospettiva superata. Dal sapore vagamente populista, oltreché velleitario. Che non tiene conto della disaffezione della gente”.

Secondo il senatore Mauro, “piuttosto che inseguire le tendenze del momento, la buona politica deve stilare programmi credibili e promuovere il lavoro, lo sviluppo economico e la sicurezza. Ma la Sicilia che vogliamo deve rilanciare anche la cultura, il turismo, l’industria, l’agricoltura e la zootecnia. Sono questi i temi che registrano l’interesse dei cittadini. E che possono scongiurare l’astensione. Bisogna ragionare di questioni concrete. Occorre puntare sulle ricchezze di questa terra straordinaria. Si tratta dell’unico modo per tornare a rendere la Sicilia protagonista dei processi economici del Paese. È arrivato il tempo di uscire dal tunnel. Occorre mettersi, definitivamente alle spalle, questa lunga fase della demagogia inconcludente rappresentata da Rosario Crocetta, corifeo della rivoluzione da operetta. È necessario ridare entusiasmo ai siciliani attraverso la serietà dell’impegno quotidiano”.

Secondo il senatore Mauro, “la verità è che la politica parolaia crea disaffezione tra gli elettori e alimenta il qualunquismo. Ma, per fortuna, le differenze esistono ancora. Centrodestra, centrosinistra, grillini e liste civiche rappresentano istanze opposte. Personalmente, sono convinto che sia tornata la stagione dei moderati e del protagonismo dei problemi e delle soluzioni da approntare con urgenza. Sia in Sicilia che nel resto del Paese”.