• E’ ancora emergenza bare accatastate al cimitero dei Rotoli di Palermo
  • Il Comune corre ai ripari montando una tensostruttura
  • Per il consigliere comunale Igor Gelarda si tratta di una soluzione-tampone che non riuscirà a risolvere il problema

“Ad oggi, l’unica vera novità, rispetto a tutte le chiacchiere che abbiamo sentito fino, è la nuova tensostruttura, al momento vuota, ma che si riempirà in meno di un mese e che potrà ospitare altre 200 bare circa. Ormai, dentro i Rotoli, le sepolture che si possono recuperare a qualsiasi titolo sono definitivamente terminate e tutti coloro che accederanno al cimitero da oggi, e non hanno già una loro sepoltura privata, si immagina una media di circa 10 salme al giorno, finiranno tristemente a deposito”.

Lo dichiara il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Igor Gelarda, che ha girato un video-denuncia.

Prosegue Gelarda: “Ma anche tutto il resto è desolante: il nuovo cimitero è ancora allo stadio di pensiero e comunque sarà molto piccolo e insufficiente per la città, il vecchio forno crematorio è bloccato, tanto è vero che qualcuno ha sussurrato di farlo progettare da tecnici esterni; per il nuovo forno ci vogliono almeno altri due anni. Mentre una vasta area che permetterebbe la locazione di un altro migliaio di salme, la cosiddetta area 58-bis, è ancora sotto vincolo e ci vorranno alcuni mesi per sbloccarla e necessita di parecchi lavori, mentre l’accordo con gli altri cimiteri privati della città non prende forma”.

Secondo Gelarda l’emergenza è destinata a peggiorare: “Il Comune si affida – dice – ai 400 loculi prefabbricati, per i quali il sindaco ha chiesto un prelievo di emergenza dal fondo di riserva di 800 mila euro. Il pericolo reale è che a fine anno le salme a deposito potrebbero arrivare fino a 4000 con un cimitero che diventerà pieno di altre tensostrutture della vergogna. Per questa ragione, come gruppo Lega abbiamo chiesto alla soprintendenza se tali tendoni, proprio perché il cimitero rischia di diventarne pieno, siano stati autorizzati visto che quello dei Rotoli è un cimitero monumentale sotto vincolo della soprintendenza”.

Insomma, all’orizzonte, per il cimitero dei Rotoli, non si intravede alcuna soluzione concreta per uscire dall’emergenza.

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