“ll M5S all’Ars torna ad accendere i riflettori sullo stato di emergenza della discarica di Bellolampo e sulla consequenziale crisi della raccolta rifiuti a Palermo. Per questo la deputata Roberta Schillaci ha inviato al presidente della commissione Ambiente di palazzo dei Normanni una richiesta di convocazione urgente sulla vicenda, allo scopo di mettere intorno ad un tavolo, tra gli altri, gli assessori regionali per l’Energia e per l’Ambiente rispettivamente Pierobon e Cordaro, il dirigente del dipartimento regionale rifiuti Foti, il sindaco di Palermo, Orlando, l’assessore comunale per l’Ambiente, Catania, l’amministratore unico della Rap, Norata, il direttore generale dell’Arpa, Vazzana e rappresentanti sindacali”.
“La questione – dice Schillaci – sta già impattando notevolmente in maniera negativa sulla qualità della vita dei cittadini, non si può perdere altro tempo. L’unica certezza al momento sembra quella che Palermo e tanti altri Comuni passeranno il Natale tra i rifiuti. Se c’è una sola strada per evitarlo questa si deve assolutamente battere”.
L’audizione mira anche a fare il punto sulla fase di realizzazione della settima vasca.
Intanto, stamane, è stato lanciato un appello al governo regionale da parte di Rifiuti Zero Sicilia, WWF Sicilia, AIC Sicilia e Comitato Beni Comuni e Pubblici Rodotà Sicilia e riguarda l’imminente scadenza dei termini, imposti dal Ministero dell’Ambiente alle Regioni e alle Province Autonome, per inviare informazioni sul fabbisogno di impianti per il trattamento dei rifiuti. Il dialogo tra governo centrale e territori si è aperto dopo la sentenza con cui il Tar del Lazio ha bocciato il piano inceneritori inserito nel decreto Sblocca Italia. Almeno due gli impianti previsti per la Sicilia.
Affermano le associazioni: “Il governo Musumeci ha la possibilità di indicare la strada da seguire, non perda l’occasione”.
Entro domani al ministero dell’Ambiente dovranno pervenire le stime dei flussi delle varie tipologie di rifiuti prodotte dalle regioni e la fotografia dell’impiantistica, quella attuale e quella che si ha in mente di realizzare. La raccolta dei dati servirà alla redazione del Piano rifiuti nazionale, che dovrà essere approvato entro il 2022.
“Quella sentenza è stata una tappa fondamentale, ha dato ragione a chi per anni ha ribadito che le soluzioni calate dall’alto e basate su una mappatura superficiale non vanno bene – dichiara Manuela Leone, presidente dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia –. Era stato proprio sulla base delle previsioni dello Sblocca Italia che la Sicilia si è vista imporre dai funzionari ministeriali la previsione di due inceneritori. Previsione tra l’altro sconfessata dal ministro Costa. Adesso, dunque, tocca al governo regionale fare la propria parte”.
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