Palermo è ancora sommersa dai rifiuti. La discarica di Bellolampo è al collasso, con i capannoni stracolmi di immondizia ammassata in modo disordinato fin quasi a raggiungere il tetto. Le strade del capoluogo siciliano sono invase da montagne di sacchetti, con cumuli di spazzatura che ricoprono i marciapiedi e i cassonetti stracolmi. Una situazione di emergenza che purtroppo si ripete ciclicamente nel capoluogo siciliano, tra inefficienze gestionali, carenze infrastrutturali e vertenze sindacali.
Le cause dell’emergenza rifiuti
Come si legge sul Giornale di Sicilia, questa volta a mandare in tilt il fragile sistema di gestione dei rifiuti palermitano è stata la contemporanea saturazione della prima sezione della settima vasca di Bellolampo e una protesta sindacale che ha paralizzato la Rap, l’azienda che gestisce la raccolta in città. Senza possibilità di smaltire l’immondizia nell’impianto e con un servizio a singhiozzo, in pochi giorni le strade si sono ricoperte di spazzatura, tra la rabbia e l’esasperazione dei residenti. Per tamponare l’emergenza, si è fatto ricorso al deposito dei rifiuti alla rinfusa nei capannoni della discarica, in barba alle più elementari norme di sicurezza e tutela ambientale. Immagini che hanno fatto il giro del web, mostrando ancora una volta le pecche di un sistema fragile e mal gestito, che ad ogni intoppo va immediatamente in sofferenza creando disagi per i cittadini.
Tentativi di soluzione
Ieri finalmente è stato consegnato il secondo lotto della settima vasca, che dovrebbe garantire nuovi spazi per lo smaltimento e permettere di smaltire l’arretrato accumulatosi nelle ultime settimane caotiche. “Con la ripartenza dell’impianto di trattamento e i nuovi spazi disponibili, si sblocca un passaggio fondamentale per garantire continuità al servizio”, ha dichiarato il presidente della Rap Giuseppe Todaro, ammettendo che le criticità hanno “danneggiato l’immagine della città e dell’azienda”.
Problemi strutturali e finanziari
Ma la situazione è tutt’altro che risolta. Il bilancio 2023 della Rap si chiude con 10 milioni di euro di passivo e un azzeramento del capitale sociale. Il Comune dovrà intervenire con un aumento di capitale per scongiurare il tracollo finanziario dell’azienda. E i problemi strutturali, tra impianti obsoleti e carenza di personale, restano tutti sul tavolo in attesa di soluzioni definitive. Intanto, però, bisogna fronteggiare l’emergenza quotidiana. Il consigliere comunale Antonio Randazzo ha presentato un esposto ad Arpa, Noe e Asp, allegando foto della discarica e denunciando la presenza di rifiuti accumulati illegalmente. E ha chiesto “le dovute verifiche ed accertamenti”. L’azienda, dal canto suo, conta sull’assunzione di 106 nuovi operatori ecologici prevista per agosto. Ma la strada per uscire dalle continue emergenze appare ancora tutta in salita.
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