Momento di  bilancio ma anche di duro attacco sul tema dei rifiuti quello lanciato dal Governatore Rosario Crocetta nel corso di una conferenza stampa. I passi già compiuti ma anche l’ impasse vissuto dalla riforma di settore varata, un blocco tutto da imputare al Parlamento siciliano che “regolarmente la boccia” dice l’inquilino di Palazzo d’Orleans che avverte: ” Il rischio e’ grave: o si cambia tutto e in fretta, oppure si rischia di essere sommersi dalla monnezza”.

Insomma un j’accuse netto e chiaro che comunque prima passa da una disamina sui livelli di differenziata

“In Sicilia la differenziata è passata dal 15,41% di giugno al 21,05% di oggi. Parliamo di un dato straordinario, se paragonato al dato di giugno quando è scoppiata l’emergenza registriamo un +6%. Questo dato è il frutto del lavoro fatto e delle ordinanze emanate in questi mesi – sottolinea Crocetta -. I vantaggi avuti dalla crisi estiva sono la nostra intuizione sull’impiantistica mobile, che ci ha fatto risparmiare soldi consentendo un abbattimento dai costi, e la differenziata”.

Il Presidente della Regione è soddisfatto ma comprende che comunque la strada ancora da compiere è lunga e punta il dito sulle amministrazioni locali,. “Nei casi dove i livelli di differenziata sono bassissimi significa che non c’è uno sforzo da parte delle amministrazioni locali a non affrontare il problema e su questo noi non faremo sconti”. “Nei casi di inadempienza – ha sottolineato – dobbiamo mettere in campo un’azione sostitutiva e agire da commissari”.

Ma ecco il punto sulla riforma ancora al palo: “C’e’ un sistema diffuso nei territori sulle questioni legate ai rifiuti che intende conservare le cose come stanno: gli Ato continuano a gestire i rifiuti e non dovrebbero, andrebbero soppressi immediatamente, le Ssr, societa’ di regolamentazione del servizio rifiuti, non funzionano”.

“Non si bocci la legge, si creerebbe un forte danno per i siciliani -conclude il Governatore – . Sono preoccupato per i tempi e per le discussioni discussioni infinite all’Ars, spero ci si renda conto che dobbiamo strutturare un sistema di emergenza sui rifiuti. Dovremo avere un’impennata e perfino uno slancio di coraggio: se aspettiamo che il sistema si regolarizzi da solo, finiremo travolti da una montagna di rifiuti. O si risolve questa vicenda normativa o noi ci assumeremo gravi responsabilita’ e il modello ci sara’ imposto da Roma, al di fuori della nostra volonta’”.