“Di fronte alla crisi della raccolta dei rifiuti, già grave in alcuni comuni delle provincie di Messina, Palermo e Trapani e che sempre più rischia di aggravarsi con la possibile imminente chiusura di altri impianti di conferimento nelle provincie orientali, la Sicilia si trova ad affrontare una emergenza gravissima che per vastità e impatto potrebbe essere senza precedenti. Una crisi che ha radici lontane nelle scelte operate a livello regionale almeno dal 2000, con la totale assenza di una pianificazione di impiantistica pubblica a vantaggio di pochi e ben remunerati privati” così il presidente di AnciSicilia Leoluca Orlando.

“La severità della situazione, che è aggravata dalla emergenza e a sua volta aggrava l’emergenza Covid  – ha aggiunto -, richiede il massimo di impegno e collaborazione fra tutti i soggetti istituzionali dal livello comunale fino a quello nazionale. Per questo oggi ne ho parlato con il Presidente Musumeci con il quale abbiamo condiviso la preoccupazione, ribadendo il reciproco impegno affinché tutti gli uffici ed enti coinvolti operino con celerità nel trovare soluzioni non solo alla situazione attuale ma perché finalmente e una volta per tutte si adottino provvedimenti risolutivi”.

Una situazione di emergenza vive in queste ora Palermo.

“La Rap non può essere lasciata sola nel fronteggiare la nuova emergenza rifiuti in cui si ritrova Palermo: in tutta la Sicilia ormai mancano gli impianti in cui conferire l’indifferenziato e la chiusura di Alcamo, che ha mandato in tilt il sistema nel Palermitano, è solo un’avvisaglia di quello che accadrà presto in tutta l’Isola. Chiediamo che il Governo regionale intervenga, trovando soluzioni rapide ed efficaci”, avverte Giuseppe Badagliacca di Fiadel-Cisal.

“Da oggi il servizio di raccolta a Palermo procederà a rilento – continua Badagliacca -. La Rap e i suoi lavoratori stanno facendo tutto il possibile per limitare i disagi alla cittadinanza, per questo esprimiamo gratitudine e solidarietà ai vertici aziendali e ai dipendenti”.

“La vicenda Bellolampo non è la problematica della Rap e del Comune di Palermo, bensì l’attestazione di un’emergenza continua in tutta la Sicilia. Da oltre un anno, infatti, i rifiuti del capoluogo di regione e non solo, vanno in giro per la Sicilia alla ricerca di una discarica o di un impianto di compostaggio, con elevati costi economici ed ambientali e con il rischio oggi divenuto realtà di saturare tutte le discariche dell’Isola”. Cosi i segretari generali di Fp Cgil Gaetano Agliozzo, Fit Cisl Dionisio Giordano e regionale Uiltrasporti Pietro Caleca.

“Si certifica il fallimento del governo regionale sul tema dell’impiantistica rifiuti in Sicilia. E presentare un nuovo disegno di legge è un vano tentativo di provare a rappresentare mediaticamente che si è fatto qualcosa di diverso dal passato. In realtà le carenze infrastrutturali ereditate dal passato sono rimaste inalterate con ripercussioni sulla gestione e sui lavoratori. La mancata realizzazione della settima vasca a Bellolampo, pur in presenza delle risorse economiche per la realizzazione dell’opera, sono il segno tangibile di questo fallimento”