Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Paolo Ficara, Vicepresidente Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati. Il parlamentare M5S interviene sulla questione dei treni Frecciabianca in Sicilia, dopo il test fatto sui treni dalla redazione di BlogSicilia.

La lettera

“Spett.le redazione di BlogSicilia.it,

sono un vostro assiduo lettore e, come milioni di siciliani, apprezzo quotidianamente l’impegno e la qualità delle notizie proposte, con lo scrupolo che vi contraddistingue. Proprio per questa vostra nota qualità, sono rimasto un pò sorpreso alla lettura dell’articolo dedicato al confronto tra il Frecciabianca da poco arrivato in Sicilia ed i regionali sempre attivi sulla stessa linea.

Quanto da voi sostenuto è frutto di un equivoco di fondo che pensavo fosse stato già chiarito nei giorni scorsi. Sperando di non tediarvi, mi permetto di sintetizzarlo. Nessuno di noi ha mai parlato di alta velocità con il Frecciabianca anche perché per Alta Velocità si deve intendere l’infrastruttura ferroviaria e quindi servirebbero prima i binari adeguati in Sicilia. E su questo si sta già intervenendo, con una serie di lavori in corso, appaltati o in fase di aggiudicazione.

Quando si parla di Frecce si intende invece un servizio e oggi il Frecciabianca si muove sullo stesso binario usato dai regionali e, per ovvi motivi, non potrebbe mai toccare velocità diverse dalle attuali: perché è ‘rallentato’ dai regionali stessi e perché non ci sono i binari adatti per l’alta velocità.

Quale è allora l’utilità del Frecciabianca? Dare un servizio in più, aumentare il confort a bordo ma soprattutto migliorare l’attraversamento dello Stretto con la studiata coincidenza con gli aliscafi e le alte Frecce che partono poi da Villa. Non è un treno pensato per ridurre chissà quali tempi di percorrenza, al momento, o raggiungere quali velocità. E’ però un treno in più, che prima non c’era. Un servizio che si aggiunge ai regionali ed agli Intercity che nessuno tocca e che non costa un solo soldo pubblico visto che è un investimento a mercato di Trenitalia. Non sono treni rottame, ma gli stessi che – ad esempio – corrono anche oggi in Liguria lungo la tirrenica, verso Milano, o lungo l’adriatica.

Cosa si sta facendo per velocizzare i tempi nei collegamenti in Sicilia? La cosa ovvia che andava fatta già venti o trenta anni fa, senza aspettare noi cinquestelle: nuovi binari. Ci sono già lavori in corso nel primo lotto del raddoppio Catania-Palermo, da Bicocca a Catenanuova. Con il Pnrr abbiamo completamente finanziato la prima macrofase che poi significa la costruzione per intero di un nuovo binario: 200km che dovranno essere pronti nel 2026, per le stesse regole del Pnrr. Fatto questo, con il potenziamento e l’adeguamento del vecchio ed esistente binario (la seconda macrofase) sarà completo il raddoppio. Ma già al termine della prima macrofase, si ridurrà di un’ora il viaggio in treno tra Palermo e Catania. E allora si che parleremo di aumento della velocità.

Nel 2022, intanto, partiranno anche i primi lavori nella tratta Messina-Catania, nel dettaglio Giampilieri-Fiumefreddo. Ricordo anche che siamo riusciti a fare inserire nei lavori finanziati con il Pnrr anche il collegamento ferroviario all’interno del porto di Augusta, fondamentale per lo sviluppo commerciale e la movimentazione delle merci, e il bypass di Augusta per eliminare la cintura ferroviaria che ancora attraversa e taglia in due la cittadina. E con questi interventi si guadagnano 10 ulteriori minuti nel collegamento tra Siracusa e Catania, rendendo il treno competitivo rispetto a bus ed auto. Non dimentico nemmeno le risorse per la riqualificazione di alcune stazioni al Sud, tra cui anche Siracusa.

Dodici mini Frecciarossa, inoltre, sono stati ordinati da Trenitalia e sono attesi entro il 2024 in Sicilia. Potranno imbarcarsi direttamente sui traghetti a Villa, senza manovre di composizione e scomposizione, riducendo drasticamente i tempi di attraversamento, arrivando così in Sicilia indipendentemente dalla costruzione o meno del ponte sullo Stretto.

Non abbiamo fatto un miracolo perché adesso c’è un Frecciabianca in Sicilia. E’ solo uno dei tanti piccoli passi che stiamo mettendo in fila per far si che nel giro di pochi anni i servizi offerti ai siciliani non siano più indietro di millenni con il resto d’Italia, come è oggi. Non vi da fastidio questa disparità? Eppure è stata tollerata l’inerzia della classe dirigente che ci ha preceduto negli ultimi trent’anni. Ora stiamo cercando con i fatti, non con le parole, di invertire il trend. Il treno c’è, non è una promessa. I lavori sui binari ci sono, mica promessa. Noi le cose le facciamo e per questo le altre forze politiche abbaiano e cavalcano la disinformazione”.

Paolo Ficara, Vicepresidente Commissione Trasporti Camera dei Deputati.

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