Non c’è pace nella politica siciliana. E non c’è solo lo scontro, quello violento politicamente parlando, dentro Forza Italia. Anche nel Pd le liste per le europee agitano il partito.

A lanciare il suo dissenso, garbato come è nel suo stile, è Toni Costumati. Il segretario designato del Pd di Palermo (ma le procedure congressuali sono state congelate) e prima ancora dirigente delle Acli e nelle specifico attualmente dirigente nazionale, usa i social per esprimere il suo parere che sembra chiaramente indirizzato ad almeno uno dei candidati/e ma con facile ampliamento della platea.

“Leggo interviste che esaltano il valore civico della composizione delle liste – scrive su facebook Costumati – Con il massimo rispetto per le persone indicate, la cui storia personale non si discute, ma Non me ne voglia qualche carissimo amico mio, che tale continua a restare, ma ho qualche difficoltà a pensare a liste, specie a sinistra, al cui interno si affermi che è rappresentata la cd società civile, senza che l’associazionismo, specie quello civico, sociale e sindacale, in qualche modo sia presente con propri esponenti”.

I riferimenti sono criptici ma nemmeno tanto in fondo. Amico da sempre del segretario regionale Davide Faraone, Costumati è e resta un uomo della così detta società civile per la sua militanza nelle Acli ma prima di tutto per cultura personale.

Quello che Costumati sottolinea, di fatto, è che chi vuole spacciarsi per esponente civico in realtà è un dirigente politico. La composizione della lista per le europee è chiara ed è stata annunciata nei giorni scorsi proprio da Faraone: “Caterina Chinnici, uscente, che corre per continuare l’ottimo lavoro sul fronte della legalità, Michela Giuffrida, che ha fatto bene a Bruxelles e che, in questi anni, ha lavorato per far contare di più la Sicilia in Europa,  Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, simbolo di un’Isola solidale, accogliente, Mila Spicola, insegnante e da sempre impegnata sui temi del diritto allo studio, dell’abbandono scolastico e delle periferie, Attilio Licciardi, ex sindaco di Ustica e dirigente di primo piano della sinistra siciliana, Virginia Puzzolo, ricercatrice della Commissione europea nel campo dell’aerospazio e Leonardo Ciaccio, sindaco di Sambuca di Sicilia, Borgo dei Borghi 2016″.

Quello di Costumati è un dissenso ‘interno’ indirizzato agli amici del segretario regionale sulle scelte che spesso non sono condivise nel merito e che penalizzano storie, impegno e rappresentanza in nome di un più ‘alto’ obiettivo di uscire fuori dalle correnti, finendo però, con il penalizzare unicamente chi sta accanto, in questo caso, al segretario regionale lasciando intatte, di contro le espressioni correntizie di tutto il resto del partito.

Costumati sembra proprio dire fra le righe che , in questo ragionamento, espressioni molto rappresentative di questi mondi dell’associazionismo sociale o sindacale, sol perché sono stati o lo sono ancora, vicini al segretario regionale, vengono di fatto messi fuori dalle “scelte” in nome di un ‘ipocrita’ intento di operare fuori dalle correnti.

Una critica garbata, sì, ma non per questo meno forte. Una chiara espressione del disagi che si vive dentro il Pd. Del disagio che vivono gli amici del segretario messi da parte sol perché ‘amici del segretario’ o almeno così l’hanno vissuta i renziani di Sicilia.

Mentre nel Pd serpeggia un dibattito sotterraneo che inizia ad emergere, continua, parallelamente lo scontro Forza Italia che si sarebbe voluto tenere altrettanto sotterraneo ma che è emerso prepotentemente nei giorni scorsi.

Oggi Miccichè è da Berlusconi per cercare di dirimere il caso Milazzo e, infondo, per restare in sella alla guida del partito in Sicilia fra tanti cavalli che scalpitano e che vorrebbero disarcionarlo con forte pressione catanese e con i palermitani che non hanno proprio preso bene l’esclusione proprio di Milazzo a vantaggio di Catanoso o, peggio ancora per i palermitani, di La Via

 

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