“Al fini di evitare forme di assembramento in aree demaniali e quindi anche nelle spiagge, è vietato lo svolgimento di manifestazioni pubbliche e/o eventi aggregativi. E’ inoltre vietato con qualsiasi materiale accendere fuochi e predisporre attendamenti nelle medesime aree e nelle spiagge”.

Lo dispone una ordinanza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando che blinda il Ferragosto in città. Le disposizoni, già anticipate da ieri sera dopo un vertice in prefettura, sono, adesso, ufficiali.

Ma i divieti non si fermano agli eventi pubblici ed ai falò in spiaggia. Dalle 19 del 14 agosto e fino alla mezzanotte del 15 stop anche alla vendita e al consumo di alcolici nei luoghi pubblici “I superiori divieti decorrono a far data dal 14 agosto 2020 dalle ore 19,00 e fino alle ore 07,00 del 15 agosto 2020 e dalle ore 19,00 alle ore 24,00 del 15 agosto 2020 Nelle stesse aree sono vietate la vendita e il consumo di bevande alcoliche dalle ore 19.00 del 14 agosto alle ore 24,00 del 15 agosto”.

Il diveto di consumo in publico è una novità che ha pochi precedenti ma che comunque è già stata tentata “Nelle medesime date e orari, in tutto il territorio cittadino, recita ancora l’ordinanza – è vietata la vendita per asporto di bevande alcoliche, nonchè di bevande analcoliche in contenitori di vetro, ferma restando la possibilità di effettuare il consumo sul posto presso gli esercizi a tal fine autorizzati”.

Come previsto dalla recente ordinanza del Presidente della Regione, la violazione delle norme comporterà, ove non costituisca più grave reato, sanzioni amministrative per gli importi massimi previsti.

Intanto ad Alcamo il sindaco ha firmato un’ordinanza analoga  mentre a San Vito Lo Capo il sindaco Giuseppe Peraino ha emanato un’ordinanza con cui dispone che “le spiagge libere del territorio del Comune  siano interdette dalle ore 21  alle ore 06.30 (del giorno successivo) nelle date del 14,15 e 16 agosto 2020”.  Il provvedimento- si legge nell’ordinanza- viene preso a tutela della salute pubblica, per prevenire i fenomeni di assembramenti e, quindi, la diffusione della infezione da Covid19