Chiedono condizioni di vita dignitose e normalità, come la possibilità di assistere alla santa messa.
Nel quadro del processo di regolarizzazione dei rapporti tra le famiglie dell’ex Onpi, (le quali hanno recuperato gli spazi dello stesso stabile, sottraendoli ad anni di abbandono e degrado) con la pubblica amministrazione e con gli enti fornitori di servizi ed utenze, ma anche con la chiesa, le famiglie che risiedono nell’ex casa di riposo comunale di piazzetta della Serenità, hanno rivolto un appello al parroco di Partanna-Mondello, ed a sua eminenza l’arcivescovo della città di Palermo Don Corrado Lorefice, nonché per conoscenza alla amministrazione della città, finalizzato alla riapertura della chiesa annessa, e per lo svolgimento delle funzioni religiose.
“Vorremmo esprimerle ancora una volta, – si legge nell’appello – la convinta intenzione ed il desiderio di rivedere nuovamente aperte le porte della chiesa, e compatibilmente con gli impegni di codesta spettabile parrocchia, di potere assistere alle funzioni liturgiche, religiose e sacramentali, prima di tutte la messa”.
Le famiglie “inoltre, danno la propria disponibilità a contribuire al ripristino dei locali della chiesa, in tempi congrui, e nelle more del ripristino allo stato originale gli spazi connessi”.
La chiesa dell’ex Onpi, come altre parti della grande struttura, sono state più volte prese di mira dai vandali.
All’ex Onpi, vivono 60 famiglie, per un totale di circa 350 persone. Si tratta di famiglie in disagio abitativo, entrate nella struttura come occupanti abusivi, e che negli anni hanno a spese proprie ristrutturato gli spazi, ricavandone degli appartamenti e stanze nelle quali vivere in modo decoroso.
Persone che si sono rimboccate le maniche per lanciare, ad una città anche distratta, un messaggio di ricostruzione ed inclusione sociale da una struttura che per troppi anni è stata terra di nessuno, lasciata all’abbandono, in condizioni di assoluta fatiscenza.
L’ex Onpi, un tempo punto di riferimento per le attività di volontariato nella popolosa borgata, dopo lo sgombero coatto disposto dall’amministrazione Cammarata nel giugno 2010 per lavori di manutenzione e il trasferimento dei 39 ospiti verso altre case di accoglienza della città, inizia a scivolare nel degrado.
Le stanze un tempo occupate dagli anziani, diventano una piazza per il narcotraffico, base operativa per attività illegali. Arrivano anche i vandali, che devastano ed imbrattano quanto era rimasto.
Il progetto di riqualifica dell’area, approvato dal Comune di Palermo nel settembre 2011, è rimasto nel cassetto per molto tempo.
Intanto i locali della vecchia casa di riposo sono stati occupati da famiglie sotto sfratto. Vengono da Partanna, dallo Zen, dal quartiere Oreto-Stazione, dalla Guadagna.
All’ex Onpi si conduce una battaglia quotidiana per uscire dal degrado. A sostenere chi vive nella struttura, i volontari della parrocchia S. Maria degli Angeli ed i membri dell’associazione Aiace Palermo, impegnata su più fronti per la valorizzazione della borgata.
Lo scorso 3 marzo, si è svolto un sopralluogo del Comune che si è impegnato ad effettuare dei lavori per il decoro e la fruibilità degli spazi. Nel dicembre 2019, è stato istituito il condominio delle famiglie che abitano all’ex Onpi.
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