I lavoratori regionali ex Pip tornano a protestare. Lo fanno davanti alla sede dell’assessorato alla Famiglia di via Trinacria, a Palermo. Un centinaio di precari hanno bloccato il traffico con picchetti che hanno rallentato la circolazione stradale. Un gruppo di lavoratori, che è salito sul tetto della struttura regionale esponendo degli striscioni.

La rabbia dei lavoratori

I dipendenti ex Pip attendono da tempo una ricollocazione all’interno di una società regionale, la Sas. Percorso avviato qualche settimana fa fra le delegazioni sindacali e l’assessore al Bilancio Gaetano Armao. Per raggiungere l’obiettivo, dovrebbe essere approvata una norma ad hoc che consenta una variazione di bilancio. Ma, ad oggi, l’atto non ha raggiunto lo scopo previsto. Intanto il tempo stringe e il limite ultimo del 31 luglio si avvicina. Fatto che ha portato i lavoratori ex Pip a mettere in campo nuove forme di protesta.

“Ci sono persone che da oltre venti anni aspetta un posto di lavoro – sottolinea uno dei manifestanti presenti in via Trinacria -. E’ da tre anni che questo Governo ha iniziato un iter per la ricollocazione degli ex Pip. Ma, visti i risultati, ci sentiamo presi in giro. Siamo alla scadenza del Governo regionale. Sono due le cose: o stanno facendo tutta questa presa in giro per prendere i voti o vogliono fare davvero qualcosa. Ad oggi però non c’è niente. Se hanno un po’ di dignità, facciano questa norma, la firmano all’Ars e noi ce ne andiamo a ricollocarci in un lavoro. Vogliamo la nostra dignità lavorativa. Non mi sembra giusto andare avanti così”.

Russo (Cisal): “Ex Pip attendono da troppo tempo giustizia”

Trattative, quelle fra il Governo Regionale e le delegazioni sindacali, che vanno avanti già da tempo. A spiegare lo stato dell’iter della ricollocazione dei lavoratori è il sindacalista della Cisal Mimmo Russo. “Gli ex Pip aspettano da troppo tempo giustizia e una ricollocazione in una Partecipata. Il 15 luglio abbiamo iniziato un percorso con l’assessore Armao. Di giorno in giorno però, le speranze vanno a diminuire. Entro il 31 luglio, si deve approvare la norma per il passaggio di 2560 lavoratori all’interno di una società, ovvero la Sas. Se non si fa questo passaggio legislativo con una variazione di bilancio, noi non potremmo mai entrare in questa società. Alcuni lavoratori hanno occupato i tetti dell’assessorato alla Famiglia. La tensione si sta alzando e siamo preoccupati degli inconvenienti che si possono creare. Chiediamo alle istituzioni di mettere in campo degli interventi celeri. Il tempo è finito.

 

 

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