Ancora una volta, è in bilico il sussidio dei lavoratori Ex Pip che tornano per le strade di Palermo per far sentire la propria voce. Oggi  è iniziata la 3 giorni di sit-in. Si tratta di lavoratori che si sentono  trattati come pallina da ping pong a cui viene calpestata la dignità ormai da anni anche a causa della mancata erogazione del bonus Renzi ma i problemi sono molteplici.

A rischio il sussidio del mese di aprile

“Quando si parla di Ex Pip non possiamo che parlare di paradossi – commenta Mimma Calabrò, Segretario generale Fist Cisl Sicilia – Questa volta i lavoratori rischiano di non percepire il sussidio del mese di aprile non perché manchino le risorse ma, piuttosto, perché al Dipartimento Lavoro manca il personale per svolgere gli adempimenti burocratici per l’erogazione del sussidio. E’ grottesco pensare che, per una motivazione di questo tipo, i lavoratori non percepiscano il sussidio loro spettante che, seppur esiguo, è comunque indispensabile per sostenere le loro famiglie nella stragrande maggioranza monoreddito.”

La questione Bonus Renzi

Oltre alla mancata corresponsione del sussidio, lamentano gli ex Pip, si aggiunge anche quella relativa al cosiddetto Bonus Renzi che, questo mese, i lavoratori Ex Pip avrebbero dovuto percepire non soltanto per il mese corrente ma anche per i mesi mai corrisposti di gennaio, febbraio e marzo 2022. “Un clima d’incertezza di questo tipo – afferma la sindacalista – non fa altro che aggravare una situazione già delicata dal momento che il tavolo tecnico romano, istituito presso il Ministero della Pubblica Amministrazione, non ha ancora definito il percorso per la stabilizzazione degli Ex Pip chiedendo alla Regione siciliana relazioni e integrazioni alla relazione. Tutta questa situazione rischia chiaramente d’innescare forti tensioni sociali – continua – Abbiamo apprezzato l’incontro convocato ieri dal Capo di Gabinetto dell’Assessorato al Lavoro che ha ridato impulso al tavolo tecnico siciliano. Durante tale incontro avevamo ricevuto anche rassicurazioni sullo stato dell’ennesima relazione integrativa che il Dipartimento Lavoro deve redigere e fornire al tavolo tecnico romano ma, a quanto pare, queste rassicurazioni sono naufragate perchè sembrerebbe che nessuno voglia definire tale relazione fornendo una serie alibi che ingenerano rimpalli di responsabilità – conclude la Calabrò.

Tre giorni di mobilitazione

Per tutte queste ragioni, i sindacati hanno proclamato tre giornate di sit-in che si svolgeranno il 27 aprile negli spazi antistanti il Dipartimento Lavoro, il 28 aprile davanti l’Assessorato al Lavoro e il 29 aprile negli spazi antistanti l’Assessorato all’Economia. “Ognuno deve fare la propria parte affinché nessuno possa nascondersi dietro stucchevoli alibi ribaltando ad altri le proprie responsabilità”, dicono ancora le sigle.

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