Continua il silenzio sulla vertenza che coinvolge i circa 2500 Ex Pip siciliani. Ad accendere i riflettori sulla vicenda è, ancora una volta, Mimma Calabrò della Fisascat Sicilia che afferma: “Mancano poche settimane al 31 marzo 2022, data entro cui deve essere definito l’iter per la stabilizzazione degli Ex Pip, così come previsto dalla proroga dell’emendamento al decreto “Mille Proroghe” ma, ad oggi, il silenzio è assordante”.
Chiesto incontro alla Regione
“Abbiamo richiesto un incontro al Presidente della Regione siciliana affinché possa farsi parte attiva per la convocazione di un incontro, alla presenza dell’Assessore all’Economia, del Presidente della Commissione Bilancio, dell’Assessore al Lavoro e del Dirigente del Dipartimento Lavoro, al fine di ricevere informazioni e aggiornamenti sulla questione – dichiara la sindacalista –
E’ impensabile che, dopo oltre 21 anni, gli Ex Pip vengano ancora una volta gettati nel dimenticatoio! La loro, è una storia fatta di precariato contraddistinta da pochi diritti, peraltro conquistati nel tempo, e molti doveri. Lavoratori con poche certezze e spesso in balia dei rimpalli tra l’Assessorato al Lavoro, gli Enti Ospitanti e i vari Dipartimenti”.
L’allarme del sindacato
“Non per ultimi, ad esempio, l’erogazione dell’assegno del nucleo familiare dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021 che non è stato ancora corrisposto a tanti lavoratori, i cedolini non consegnati, il saldo del Bonus Renzi.
In aggiunta alle criticità endemiche del Dipartimento lavoro, anche a seguito di pensionamenti, carenza di personale, ristrutturazione nell’organigramma, non solo i lavoratori non riescono ad avere interlocuzioni per risolvere le eventuali problematiche quotidiane ma temiamo fortemente per la corresponsione del sussidio di gennaio cosa che, come Fisascat, abbiamo evidenziato per tempo”, continua la sindacalista.
“Non c’è più tempo da perdere”
“Non c’è più tempo da perdere, che la Regione siciliana si assuma la responsabilità di risolvere definitivamente questa annosa problematica facendo pressing sul Governo Nazionale per risolvere le criticità legate allo sblocco della stabilizzazione e dare un impulso al tavolo tecnico per la definizione del percorso. Il 31 marzo è ormai alle porte! – conclude la Calabrò – Non vorremmo pensare che il silenzio assordante di questo periodo si trasformi, ancora una volta, nel rumore assordante delle tante sirene in campagna elettorale”.
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