Dopo due anni di immobilismo ed a seguito delle prese di posizione del Csa, si è tenuta giorno 12 la riunione dell’Osservatorio Regionale per la definizione della riforma degli enti di area vasta, convocata dal neo assessore Bernadette Grasso.

Il Csa, rappresentato da Santino Paladino e Nicola Scaglione, ha chiesto a chiare lettere che l’inversione di rotta del nuovo governo regionale, anticipata dalla costituzione contro il Governo Nazionale nel giudizio davanti la Corte Costituzionale, si concretizzi con interventi finanziari che consentano l’erogazione dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali.

In tale contesto abbiamo chiesto l’abrogazione dell’art. 2 della L.R. 27/2016 (che stabilisce il taglio lineare delle dotazioni) al fine di ristabilire la dignità del tavolo dell’Osservatorio, unico organo deputato a decidere sull’allocazione delle funzioni e delle risorse, nonché il rispetto della recente sentenza del Tar Palermo che ha sancito l’obbligo della Regione di emanare i provvedimenti necessari per consentire il normale esercizio dei compiti istituzionali assegnati dalla legge.

Alla posizione del Direttore Generale, Pirillo, che continua a sostenere che i finanziamenti vanno chiesti a Roma, abbiamo ribadito che non si può perdere altro tempo : o si trovano le risorse o si trasferiscono funzioni e personale, aprendo un portale delle mobilità con i comuni, che peraltro posseggono le necessarie risorse assunzionali, senza compromettere ovviamente le prospettive di stabilizzazione dei precari.

Abbiamo altresì fatto presente che è necessario per il 2017 trovare il modo di evitare che gli enti che ad oggi sono in squilibrio di bilancio (gravissimo in almeno sei casi) siano costretti ad alzare bandiera bianca dichiarando il dissesto.

Si è concordato di assegnare agli uffici un breve lasso di tempo per un’ulteriore indagine conoscitiva sulla situazione dei singoli enti, aggiornando il tavolo già al mese di gennaio.

Non potevamo certo aspettarci di più ma riteniamo non si possa consentire che si ripeta l’inerzia del passato e ribadiamo quindi al Governo di porre al centro della propria agenda il rilancio finanziario ed amministrativo degli enti.