• Elezioni ex Province, il voto previsto il 28 ed il 29 marzo è stato rinviato
  • L’ennesimo rinvio ha il via libera dell’Ars

Ex province ancora rinviato il voto

Nuovo rinvio del voto per le ex Province in Sicilia. E’ da sette anni che le elezioni, pur di secondo livello, vengono rinviate per i motivi più svariati. Questa sera l’ennesimo stop al voto, previsto per il 28 e 29 marzo di quest’anno.

Il governo contrario al rinvio è stato battuto in aula col voto segreto: 38 favorevoli e 16 contrari a un emendamento, votato in Assemblea siciliana, che ha rimandato le elezioni.

Le ex Province furono abolite con legge regionale nel 2013, allora la norma fu spinta dal governo di Rosario Crocetta. Gli enti furono trasformati in Liberi Consorzi e vennero istituite le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina: ma da allora si sono succeduti commissari nominati dalla Regione. Intanto gli enti sono entrati in profonda crisi finanziaria. Contro il rinvio ha votato Forza Italia, ma tanti sono stati i franchi tiratori nella maggioranza che sostiene il governo Musumeci.

Ex province, l’anno scorso il voto era già stato rinviato

L’Ars aveva approvato il rinvio delle elezioni nelle ex Province con 31 i voti a favore del ddl, 0 contrari e 2 astenuti; i deputati del M5s non avevano votato, come preannunciato dalle parlamentari Gianina Ciancio ed Elena Pagana, intervenute durante la seduta, criticando “l’ennesimo rinvio”. Il voto era  previsto tra il 15 settembre e il 15 ottobre

L’ok alla norma di rinvio, già bocciata una volta dall’Ars, era arrivato ieri dalla Commissione Affari istituzionali che aveva esitato il disegno di legge n. 678/A Stralcio sul ‘Rinvio delle elezioni degli organi degli enti di area vasta.

Dopo un primo sì in commissione e dopo uno stop a sala d’Ercole la norma era tornata in commissione per alcune modifiche. In assenza di accordo fra maggioranza e opposizione con voti trasversali, la norma aveva ripreso il suo iter con alterne fortune. Per il governo il voto nelle ex Province era ormai fissato ad aprile ma pezzi della stessa coalizione volevano un rinvio per consentire anche alle amministrazioni locali al rinnovo a maggio di poter partecipare alla scelta degli organi elettivi di area vasta. Adesso quella richiesta è stata esaudita.