La vicenda sembrava destinata a chiudersi con la condanna per danno erariale e a non avere conseguenze sul piano penale. Parliamo degli extrabudget pagati dalla Sicilia agli Enti di formazione. Non a tutti, sia chiaro. Una sorta di integrazione costata 11 milioni di euro complessivamente.

Ma adesso la Procura di Palermo, che ha ascoltato per due volte la dirigente generale Anna Rosa Corsello e a dicembre, in gran segreto, anche il segretario generale della Regione Patrizia Monterosso, ha chiuso le indagini ed entro un mese si prepara, a sorpresa, a chiedere il rinvio a giudizio per peculato.

La vicenda ruoterebbe intorno a due aspetti. Da un lato l’ipotesi di illegittimità di queste integrazioni concesse dalla regione per il cui pagamento sarebbero indagati di peculato. dall’altro lato ci sarebbe la diffida inviata dal segretario generale, patrizia Monterosso, al dirigente generale anna Rosa Corsello per recuperare quelle somme trattenendole sui successivi pagamenti agli Enti.

Un recupero bloccato dagli enti che hanno fatto ricorso e che sarebbe stato determinato dalla volontà di evitare il danno erariale. La procura di Palermo ha ipotizzato che fra la Corsello e la Monterosso ci fosse un accordo in questo senso, eventualità smentita da entrambe durante gli interrogatori.

Anna Rosa Corsello è sotto inchiesta anche per falso nell’ambito di un’altra vicenda che l’ha portata alla sospensione dalle funzioni.

L’inchiesta è coordinata dall’aggiunto Dino Petralia e dal pm Luca Battinieri.

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