Il grido d’aiuto alle istituzioni lanciato anche dai sindaci dell’Unione delle Madonie che hanno lanciato attraverso il loro presidente, Pietro Macaluso, un accorato appello alle istituzioni regionali per richiedere un provvedimento che consenta la riapertura di cimiteri, bar ristoranti e centri di cura della persona.

Nelle basse Madonie, a Cefalù, con una ordinanza il sindaco Lapunzina, aveva già aperto i cancelli del cimitero della sua cittadina.

Nella missiva indirizzata agli organi istituzionali nazionali e al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore alle Attività Produttive Girolamo Turano, al dipartimento regionale di Protezione Civile, al prefetto di Palermo, al presidente della Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, al presidente ANCI e dell’ASAEL, Pietro Macaluso ha spiegato anche le motivazioni per le quali chiede di valutare una possibile riapertura delle attività.

Tra le ragioni scritte c’è la dimensione epidemiologica fortunatamente contenuta in Sicilia e le condizioni di disagio economico che vivono gli operatori che oltre al danno del mancato guadagno devono aggiungere la beffa di vedere proliferare gli abusivi che operano non solo in violazione delle norme igieniche.

La richiesta è stata formulata interpretando le istanze dei cittadini è necessario, per i sindaci dell’Unione delle Madonie, un provvedimento che consenta in tempi brevi la riapertura dei cimiteri, con accesso contingentato e operatore all’ingresso che limiti la compresenza a non più di 20 cittadini (proporzionato alle dimensioni del cimitero), la riapertura dei saloni di acconciature, bar, ristoranti e le attività degli operatori economici che garantiranno il rispetto delle norme igienico sanitarie, di distanziamento sociale e della dotazione dei dispositivi di protezione individuale.