“Consentire alle  attività di produzione di cibo da asporto di svolgere il servizio a domicilio anche nella giornata di domenica, solennità di Pasqua”. E’ la richiesta che Cna Agroalimentare Sicilia al presidente della Regione e all’assessore alle Attività Produttive.

Una proposta per potere ridare un po’ di ossigeno ai titolari o gestori di ristoranti, gastronomie, pizzerie, focaccerie, rosticcerie che, al pari di altri operatori economici, stanno vivendo una profonda crisi legata agli effetti devastanti generati dalla pandemia. La richiesta è del presidente Michelangelo Latino e del segretario Tindaro Germanelli.

La Cna chiede, in sostanza, che possa essere garantito il servizio esclusivamente con modalità a domicilio, così come avviene regolarmente durante i giorni feriali, tranne per la domenica in riferimento al territorio regionale. A Musumeci viene chiesto di applicare una deroga alla propria ordinanza per il 12 aprile, in occasione della festa di Pasqua. “In questo modo – sottolineano Latino e Germanelli – si raggiungerebbe un duplice obiettivo: favorire la permanenza a casa della popolazione, evitando possibili assembramenti nei pressi dei punti vendita, e consentire ad artigiani e commercianti del comparto di vendere i loro prodotti e garantirsi un provvidenziale ristoro economico in questa drammatica fase emergenziale”.

Cna Agroalimentare Sicilia si è fatta promotrice di un’altra iniziativa, per la quale viene chiamata in causa l’assessore alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso. “Rispetto all’utilizzo dei buoni spesa distribuiti dai Comuni, destinati alle fasce sociali più bisognose in attuazione delle misure urgenti di solidarietà alimentare e in ottemperanza a quanto disposto dal capo Dipartimento della Protezione Civile con propria ordinanza – concludono Latino e Germanelli – facciamo appello al governo regionale affinché nei bandi e nelle manifestazioni di interesse, pubblicati dai sindaci, vengano individuati anche gli operatori delle attività di produzione di cibi da asporto”.