Il giro di prostituzione minorile messo su da Dario Nicolicchia, 35 anni, scarcerato e ai domiciliari da alcune settimane, viene confermato dalla quinta sezione della Cassazione: da ieri sono definitive le condanne decise in appello nel maggio 2018, col rito abbreviato.

Lo scrive il Giornale di Sicilia. Nicolicchia, che aveva costretto dal 2012 al 2014 la sua fidanzata sedicenne a prostituirsi, è stato condannato a 9 anni; gli altri sei imputati che hanno fatto ricorso in Cassazione, accusati di atti sessuali con minorenne, hanno subito condanne lievi e con la condizionale: 8 mesi per il dentista Angelo Miccichè, 63 anni; 5 mesi e 10 giorni per uno psicoterapeuta di 38 anni (anonimizzato in ottemperanza ad una richiesta di oblio in data 28 luglio 2023);  un 51enne all’epoca dei fatti (il cui nome viene anonimizzato in ottemperanza ad una richiesta di oblio del 15 febbraio 2024) ha avuto un anno, 11 mesi e 10 giorni; Angelo Terzo, ristoratore di 73 anni, 4 mesi e 20 giorni; Salvatore Biondo, rappresentante di protesi di 48 anni, cinque mesi e 10 giorni; il pizzaiolo cinquantunenne Raffaello Angileri ha avuto 5 mesi e 10 giorni.

Inammissibile il ricorso di Andrea Verdicaro, titolare di un sexy shop, che ha avuto 2 anni e 8 mesi. Non aveva fatto ricorso l’ avvocato Salvatore Pisciotta, 72 anni, condannato in appello a un anno, 11 mesi e 10 giorni (sospensione condizionale della pena). Tutti gli imputati si erano difesi sostenendo di non sapere che la ragazzina fosse minorenne.

La parte civile, la giovane e la madre, ha ottenuto il risarcimento del danno da liquidare in sede civile. I reati contestati a Nicolicchia vanno dall’induzione allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione minorile. E inoltre, violenza sessuale – dalle intercettazioni si evince che l’uomo avrebbe avuto un rapporto sessuale – nei confronti di una tredicenne catanese, che si sarebbe dovuta prostituire; ma Nicolicchia fu arrestato prima.

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