Sarà una festa del Lavoro diversa quest’anno, caratterizzata dalle restrizioni dell’emergenza Covid19 ma i temi restano sempre gli stessi: il lavoro, la sicurezza dei lavoratori, la ripartenza del Sud. Sono le questini che i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Palermo mettono al centro del Primo Maggio di quest’anno.

Sarà un Festa senza manifestazioni e senza il contatto diretto con i lavoratori, col mondo del lavoro che si prepara alla fase 2 dell’emergenza Covid-19 e a fare i conti con la crisi.  “Il lavoro per noi è il protagonista assoluto di questo Primo Maggio. Diciamo grazie a tutti i lavoratori che hanno dimostrato, in questo momento di difficoltà, il valore vero del lavoro – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il coordinatore territoriale Uil Palermo Gianni Borrelli – Quest’anno parliamo non solo del lavoro che manca, del lavoro che non c’è. Ma al centro dell’attenzione c’è il lavoro svolto dalle migliaia di persone che in prima fila hanno dato il loro contributo, anche volontario, combattendo spesso a mani nude, con coraggio e ostinazione, per fronteggiare il coronavirus”.

I segretar sottolineano il ruolo stato svolto dalle parti sociali nel corso dell’emergenza ma lanciano l’allarme su lavoro nero, precari e famiglie in povertà. Sono tante le famiglie “che hanno bisogno di essere sostenute, le tantissime piccole e medie aziende dei nostri territori che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per migliaia di dipendenti, i lavoratori autonomi, gli artigiani. Tutti quanti rischiano di non poter sostenere il prezzo della prossima riapertura. Rischiamo di trovarci con maggiori diseguaglianze sociali”.

Il rischio è quello di spianare la strada alla mafia secondo i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil che chiedono di “ridare valore al lavoro mettendo al centro la persona, i suoi meriti, le sue competenze, i suoi diritti e le sue mansioni. Noi chiediamo risposte veloci e non burocrazia”. Ma sulla sicurezza dei lavoratori non si indietreggia, non si tentenna. La tutela e la salute dei lavoratori e di tutti i cittadini, è per noi la priorità, la condizione della ripresa dell’attività produttiva. Davanti alla ripartenza, Palermo e la Sicilia non possono restare indietro. Il rischio di trovarci con un aumento della diseguaglianza sociale è molto forte”.

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