Il movimento indipendentista Siciliani Liberi, in occasione del 70esimo anniversario dell’Autonomia Siciliana, il prossimo 15 maggio, sarà nelle principali piazze siciliane con propri gazebo per una giornata di informazione e sensibilizzazione dei cittadini: da Palermo a Catania, da Messina, Siracusa, Marsala, Ragusa, Caltanissetta, fino a Roma.

“Chiederemo, – dice il professor Massimo Costa, leader di Siciliani Liberi- con un questionario, alla cittadinanza, cosa sanno dell’Autonomia siciliana, della Questione siciliana. Divulgheremo materiale informativo, affinché i Siciliani sappiano quello che la casta ha sempre voluto nascondere loro: quali sono le potenzialità dello Statuto confederale, ancora teoricamente vigente, che garantisce alla Sicilia, e quanto viene rubato ogni giorno dallo Stato italiano ai figli di questa Terra. Ma soprattutto spiegheremo, con il nostro materiale informativo, perché l’ora delle recriminazioni e degli appelli pietosi all’attuazione dello Statuto per noi è terminata”.

Per Siciliani Liberi, infatti, “70 anni di attesa per vedere attuare un trattato di pace tra due Nazioni in armi sono davvero troppi. Perché questo è stato in realtà lo Statuto siciliano: un patto confederale di compromesso tra Sicilia e Italia, conquistato al termine di una guerra civile. Il “Patto” era un contratto, e in un contratto quando uno dei due contraenti è inadempiente il contratto si risolve. E la risoluzione significa l’indipendenza”.

Il 15 maggio, data del riscatto del Popolo Siciliano, doveva essere celebrato nelle Scuole e nelle Piazze, preceduto e seguito da una settimana di approfondimenti, incontri, iniziative culturali. Il 15 maggio doveva essere la Festa dell’Autonomia, anzi la Festa della Sicilia, un modo di promuovere il senso di appartenenza a un Popolo e a un’identità di comunità, così non è stato.

“Ci pensiamo allora noi, gli indipendentisti,- continua il professor Costa- a organizzare la giornata del 15 maggio. Sappiamo che per raggiungere i nostri traguardi ci vuole un’ampia attività culturale e di sensibilizzazione che coinvolga l’intera nazione siciliana. Perché se a questa volontà arriverà una minoranza, ma comunque sensibile, lo Stato allenterà da subito la sua morsa assassina, se ci arriverà una maggioranza relativa, l’Autonomia tradita, sia pure tardivamente, potrà diventare finalmente realtà; ma se ci arriverà la maggioranza dei Siciliani – ed è per questo che noi stiamo lavorando – il diritto diventerà realtà e allora, solo allora, potremo davvero festeggiare, festeggiare la ritrovata Libertà dei Siciliani”.

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