Una coppia di Canicattì (Ag) ha denunciato un presunto caso di mala sanità dopo la more nel grembo materno del figlio. La coppia agrigentina aveva scelto l’azienda “Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello” per fare nascere il bambino, ma il 29 settembre, durante la visita ecografica, è stato appurato che il feto non dava più segni di vita. Come si legge sul Giornale di Sicilia, adesso la coppia vuole vederci chiaro su quanto accaduto e sui comportamenti del personale del reparto di ginecologia e ostetricia, tanto da presentare una denuncia ai carabinieri.

Il bambino appena una settimana prima era stato visitato dallo staff ospedaliero e non avrebbe dato segni di malessere. Tutto stava procedendo perfettamente in attesa della nascita. I coniugi non riescono a darsi pace su cosa possa essere accaduto in quella settimana di vuoto fino all’ultimo controllo che ha dato il terribile verdetto: quel piccolo non vedrà mai la luce. I militari hanno registrato la denuncia e spetterà alla magistratura decidere de avviare le indagini.

Un episodio simile è avvenuto nei giorni scorsi a Partinico. La procura di Palermo ha aperto un’inchiesta su un bimbo nato morto all’ospedale di Partinico. La mamma di 25 anni era stata ricoverata e tenuta sotto osservazione in attesa di partorire, ma quando i medici dell’ospedale di Partinico hanno deciso di effettuare un parto cesareo, il cuore del piccolo che portava in grembo aveva già smesso di battere.

Alcuni componenti  dell’équipe medica che hanno assistito al parto sono stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per consentire lo svolgimento dell’autopsia sul piccolo. La cartella clinica della donna di Partinico è stata sequestrata dai carabinieri, che adesso dovranno accertare le cause del decesso del neonato. “L’Asp ha attivato una commissione d’indagine rischio clinico – fa sapere in una nota l’azienda sanitaria provinciale di Palermo – che ha già effettuato un audit con gli operatori coinvolti per verificare percorsi e procedure adottate”.