Un taglio lineare del 41% per alcuni capitoli del bilancio regionale che però potrebbe ricevere 975 milioni di euro dallo Stato. Le trattative del presidente della regione sono già in corso. Di questo importo, 714 milioni sono le minori entrate che sono state stimate dal Dipartimento Finanze della Regione, ora al vaglio del Mef. In sostanza si dovrà valutare se le stime della Regione corrisponderanno con quelle elaborate dagli uffici del Mef. Il passo successivo è la quantificazione del “conguaglio” tra le minori entrate che saranno accertate e i 780 milioni già incassati dalla Regione e versati dallo Stato durante l’emergenza Covid.
La trattativa con lo Stato
La Regione potrebbe cedere alla richiesta di lasciare allo Stato la differenza tra somme ricevute e le minori entrate. Al tavolo tecnico porterà comunque la richiesta di trattenere i 780 milioni. Si tratta di soldi che la giunta Musumeci ha conservato come se fosse un piccolo tesoro mettendolo in bilancio senza però utilizzarlo proprio in attesa del confronto con lo Stato. Da questa trattativa dipenderà la sorte del bilancio regionale. La parola fine potrebbe arrivare tra i mesi di maggio e di giugno. La regione così potrebbe riottenere le somme al momento congelate dallo Stato e che saranno sbloccate con una apposita norma di assestamento.
Tempi strettissimi per l’approvazione
La manovra, secondo quanto recita il regolamento, deve passare prima dalle commissioni dell’Ars, poi deve passare al Bilancio. Solo dopo arriverà in aula, giorno previsto il 28 aprile, come stabilito dal presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè nell’ultima seduta d’aula. Tempi risicati a tal pnto che si era ventilato addirittura che la manovra potesse arrivare all’esame dell’assemblea in modo diretto, senza passare dalle commissioni. Cracolici però lo ha escluso categoricamente. “Non è possibile, va assegnata alla Bilancio e alle commissioni per i pareri di merito”. L’ok deve arrivare entro fine mese.
Cosa dice la relazione
La manovra finanziaria è accompagnata da una relazione di 53 pagine. “La Regione non può coprire le minori entrate con indebitamento o creando deficit. Sicché di fronte alle minori entrate accertate si potrà realizzare spesa soltanto a seguito del riconoscimento statale di quanto computato, con la conseguenza di dover provvedere al congelamento proporzionale di spesa sino al sopraggiungere della richiamata autorizzazione legislativa”. Questo si legge nel documento.
975 milioni da recuperare
Dei 975 milioni, la quota maggiore pari a 714 milioni e riferibile alle minori entrate, è oggetto di una trattativa tra la Regione e lo Stato. A queste risorse si aggiungono i 211 milioni di euro che si liberano a seguito del dimezzamento dell’onere decennale di ripianamento del disavanzo regionale e che sono stati già individuati con schema di norma di attuazione condivisa dall’Assemblea, già approvata dalla Commissione paritetica e dotata dei pareri del Mef e del Dipartimento per gli Affari regionali, già trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri. “Al fine di mitigare gli effetti economici e finanziari della pandemia ancora non esauritisi, analogamente a quanto avvenuto per il 2021 in analoghe condizioni, si è così previsto per il 2022 – prosegue la relazione – il differimento della quota di recupero del disavanzo che la Regione è tenuta ad assicurare, così come rideterminata a seguito della recente deliberazione di parificazione del rendiconto generale per l’esercizio 2019, in modo da consentire alla Regione di assicurare per tale esercizio 2022 le risorse finanziarie per garantire i livelli di prestazioni e servizi adeguati, riprendendo il percorso di recupero del disavanzo a decorrere dal 2023”.
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