Servono i soldi per riqualificare il personale della Regione Siciliana e i sindacati chiedono di mettere sul piatto 46 milioni di euro. Non chiedono proclami alla giunta regionale ma fatti concreti anche al fine di realizzare i progetti del Pnrr nei tempi dettati dalla legge.

I sindacati chiedono una audizione

“I lavoratori della Regione Siciliana dopo 22 anni meritano risposte chiare: l’unico modo per attuare una vera riqualificazione del personale e rinnovare il contratto è prevedere già nella Finanziaria 2022 le somme necessarie; in caso contrario, assisteremo all’ennesima presa in giro ai danni dei dipendenti. E’ inutile fare proclami sul Pnrr quando poi non si hanno le risorse umane per predisporre e realizzare i progetti nei tempi. Il Governo regionale ci convochi subito”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal che hanno inviato una nota al vicepresidente Gaetano Armao e all’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto.

Servono 46 milioni

“Ribadiamo la richiesta di appostare in Finanziaria 46 milioni di euro – continuano Badagliacca e Lo Curto – cioè il 30% delle somme per il concorso indetto dalla Regione e che per un terzo dei posti era riservato proprio ai lavoratori regionali. La Sicilia ha un costo annuo del personale, calcolato sulla spesa media pro capite, più basso della Lombardia o dell’Emilia-Romagna nonostante assolva a molte più funzioni; speriamo che nessuno voglia abboccare ai numeri decontestualizzati che ogni tanto qualcuno tira fuori dal cilindro e che non hanno alcuna aderenza con la realtà”.

Il Contratto regionali

CGIL FP – COBAS/CODIR – FISASCAT CISL – CISL FP e SADIRS hanno richiesto alla Servizi Ausiliari Sicilia copia del quadro complessivo e sintetico del numero di personale, distinto per ente utilizzatore, qualifica e mansione svolta, che ha visto liquidata l’indennità di turnazione fissa e variabile nell’anno 2021 e nei mesi di gennaio e febbraio 2022.

La richiesta dei sindacati

“Una richiesta che potrebbe apparire strana e fuori dal contesto delle relazioni sindacali alle quali abbiamo attivamente preso parte negli ultimi anni, allo scopo di costituire un fronte sindacale comune molto ampio, in modo da presentare alla SAS proposte unitarie e, sostanzialmente, di non frammentare la forza sindacale nella sua complessità. Una richiesta di unitarietà da sempre evocata dai lavoratori societari – dichiarano i sindacalisti Franco Campagna, Michele D’Amico, Mimma Calabrò, Alfredo Piede e Fulvio Pantano che continuano – La richiesta di uno specifico settore di allocazione di risorse non è assolutamente strana, tantomeno fuori dal contesto in cui si dipanano le relazioni sindacali con la SAS”.