La commissione antimafia dell’Ars questa mattina ha dato mandato all’unanimità al suo presidente, Claudio Fava, di agire a tutela della reputazione dell’istituzione e di presentare querela per diffamazione nei confronti del giornalista Paolo Borrometi. Assenti al momento del voto gli onorevoli Assenza e Schillaci.
Non è servito, dunque, l’appello dell’ordine dei giornalisti a fare chiarezza. “Della polemica a distanza tra i colleghi Claudio Fava e Paolo Borrometi avremmo fatto a meno” aveva scritto ieri l’ordine di Sicilia “le accuse reciproche di «avere fatto carte false» o di avere detto cose «false, falsissime», sono – a parere dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia – molto gravi, poiché coinvolgono anche la commissione regionale Antimafia. Borrometi, che tali pesanti considerazioni ha espresso nei confronti della commissione, dica con chiarezza e con prove provate come sono andati i fatti: li dimostri apertamente, fughi le ombre, pretenda in quel caso lui le scuse, ma eviti la deriva di una vicenda che, visto lo spessore dei due colleghi, non giova alla categoria. Né giova all’impegno e all’immagine del giornalismo antimafia in cui entrambi hanno un ruolo di rilievo”.
La vicenda aveva preso le mosse dalla relazione sul ciclo dei rifiuti della Commissione regionale antimafia che parla di anomalie nella vicenda giudiziaria e amministrativa che ha portato allo scioglimento dell’amministrazione comunale di Scicli. E’ una delle conclusioni a cui è giunta la relazione della Commissione regionale antimafia sul ciclo dei rifiuti e su tutte le vicende ad esso collegate.
La relazione è stata presentata dal presidente dell’Antimafia siciliana, il giornalista e politica notoriamente schierato nel fronte antimafia della così detta società civile a prescindere dal ruolo politico, Claudio Fava a margine della quale è esplosa una polemica fra Fava ed un altro giornalista “antimafia”: Paolo Borrometi, che avrebbe accusato la Commissione di ‘mentire’ su questa vicenda.
“Abbiamo chiesto a Paolo Borrometi – aveva spiegato Fava- visto che erano stati pubblicati molti articoli in cui si sosteneva con toni particolarmente accesi l’opportunità di sciogliere quel comune sino ad una interrogazione di 200 righe del senatore Lumia pubblicata integralmente, se avesse pubblicato anche un articolo sul manifesto ad opera di numerosi intellettuali e personalità di assoluto pregio orale che invece sosteneva che Scicli non meritava lo scioglimento”
Un articolo che non si trovava “I nostri funzionari non lo trovavano e lo abbiamo chiesto a lui. Nonostante le numerose sollecitazioni che Borrometi ha ricevuto fino alle 11,11 del 2 marzo questo articolo non è mai comparso – sostiene Fava – ma alle 11,47 del 2 marzo l’articolo compare sul sito”.
“La polemica non c’è nel senso che abbiamo pubblicato ciò che sapevamo. Poi scopro da un articolo di stampa che Borrometi avrebbe calato questo articolo sul suo sito il 2 marzo 45 minuti dopo aver ricevuto l’ennesima sollecitazione e lo ha retrodatato al 20215. Non soltanto, se è vero quello che è stato ricostruito da generazione zero, ha organizzato questa roba da tre carte ma poi da del falso alla Commissione Antimafia”.
“Se non arriveranno le sue scuse entro e non oltre lunedì mattina noi abbiamo avuto mandato per rivolgerci in sede penale ad una giustizia che tuteli il buon nome della Commissione Parlamentare che è stata accusata pubblicamente su una pagine facebook ripresa da numerosi organi di stampa di aver scritto il falso. Io ho 63 anni e faccio ilg giornalista da 42 e nessuno mi ha mai potuto dire di avere scritto il falso soprattutto nella mia funzione di presidente di una Commissione di inchiesta parlamentare…siamo di fronte ad una vicenda che col giornalismo non ha niente a che fare”
“L’antimafia è una etichetta sotto la quale si può nascondere di tutto, è una parola che non può servire come autocertificazione”.
Ma le scuse di Borrometi era chiaro che non sarebbero arrivate visto che al contrario era arrivata su facebook un’altra dose di accuse che parte da un post di Fava che aveva preceduto l’intervista. “Leggo un post del Presidente Claudio Fava che mi ha lasciato allibito – scrive Borrometi -. Si dice infatti, in tale post, che un articolo che ho pubblicato il 15 marzo del 2015 sarebbe stato manomesso. Io non mi sono MAI sognato di manomettere alcunché, ma ho solo richiamato nella mia nota di chiarimento (di qualche giorno fa) in risposta a quello che si diceva nella Relazione dell’Antimafia Regionale sui Rifiuti il mio precedente articolo”.
Borrometi prosegue “Aggiungo inoltre che non ho inteso offendere nessuno, ma solo ristabilire la verità dei fatti rispetto a quello che ho letto nella Relazione, nella quale risultava, appunto, che non avessi pubblicato l’articolo sull’appello contro lo scioglimento del Comune di Scicli”.
E poi la stoccata finale che fornisce la certezza che questa vicenda proseguirà nei tribunali “E’ evidente che procederò per le vie legali in ogni sede contro chi sta alimentando calunniose insinuazioni e sospetti nei miei confronti.
La dignità non ha prezzo”.
Adesso il voto il Commissione e la querela
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