• Partenza ad ostacoli per l’Avviso “Sicilia in digitale”
  • Portale down e avvio domande in ritardo di oltre tre ore
  • Poi il portale riparte, mille domande alle 16 del 30 settembre

Vale 1 milione e 200 mila euro e punta a dare contributi al massimo da settemila euro per un totale di 130 imprese che operano in Sicilia utilizzando il digitale. Per tanti si tratta del primo passo verso la transizione digitale per le imprese dell’Isola.

Mille domande alle 16 di oggi 30 settembre

“Alle 16 abbiamo già raggiunto le mille domande per il bando “Sicilia in digitale”, un dato che ci conforta sul grande successo di questa iniziativa del governo Musumeci” afferma con un inopportuno entusiasmo l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano. Inopportuno perché in mattinata c’era stata una evidente falsa partenza

Un altro click day che diventa un flop per almeno 3 ore

Per richiedere i contributi era stato previsto un click day. Contributi da rilasciare in ordine di richiesta e visto l’esiguità delle risorse c’è da correre per rientrare fra le 130 aziende che possono ottenere le agevolazioni. Dunque alle 10 del mattino (o anche prima) di questo 30 settembre imprenditori davanti al pc per presentare la domanda. Ma lo sportello incentivi della Regione non funziona.

Tre rinvii

All’accesso del portale dello sportello sembra tutto ok ma appena si clicca sul bando per il quale presentare la domanda compare una pagina che avvisa “in aggiornamento”.

Ma non basta. Poco dopo la pagina si aggiornate e avvisa che il bando aprirà alle 12 (anziché alle 10 come previsto) con  tanto di scuse per il disagio. Poi la pagina si aggiorna ancora e l’orario si sposta alle 13. Infine, non sapendo più che pesci prendere, l’avviso notifica che la procedura sarà avviata ‘il più presto possibile’.

Imprese mortificate per l’ennesima volta

Di fatto tutti davanti al pc aspettando il miracolo ovvero che la Regione finalmente riesca a far funzionare qualcosa. “È una mortificazione continua delle imprese, del tessuto produttivo e di chiunque cerchi di fare qualcosa in quest’isola” lamentano in massa i messaggi degli imprenditori inviati a BlogSicilia.

La spiegazione dell’assessore

“Questa mattina – spiega Turano – abbiamo preferito slittare di qualche ora l’apertura della piattaforma gestita da InfoCamere per consentire un riallineamento della stessa che assicurasse una corretta e fluida presentazione delle istanze. Alle ore 13, come già comunicato sul sito, la piattaforma ha cominciato a ricevere le domande senza riscontrare alcun problema”.

“I numeri che registriamo indicano un grande apprezzamento da parte delle imprese nei confronti di questa misura – aggiunge – e cercheremo di trovare le risorse per rifinanziarla e consentire l’accesso ad altre imprese”.

La presentazione delle istanze online sul portale https://sportelloincentivi.regione.sicilia.it/ è consentita fino alle ore 17 di mercoledì 20 ottobre 2021.

Di fatto la Regione vuole lanciare un incentivo alla transizione digitale ma non riesce a far funzionare neanche un semplice click day.

Un anno fa il pasticcio click day Bonus Sicilia

La Regione non è nuova a questi pasticci. Sin dai tempi del governo Crocetta quando fallirono miseramente i click day di Garanzia Giovani. Ma cambiando il governo non è cambiata l’incapacità digitale. Un anno fa o poco più, si ricorda il pasticcio del click day del Bonus Sicilia. Una prima data, un secondo tentativo, centinaia di errori e alla fine la decisione di abbandonare la procedura telematica e distribuire a pioggia le risorse

Le reazioni

“Nuovo click day, ennesimo flop. E non ne siamo nemmeno stupiti. Era tutto prevedibile, quel che peggio è che non sarà nemmeno l’ultimo. La Regione, infatti, non è attrezzata a livello informatico ed è giunto il momento che lo faccia. I progetti ci sono, adesso deve diventare una priorità” commenta Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, sul sistema bloccato all’assessorato alle Attività produttive. E aggiunge: “E’ necessario ripartire per creare sviluppo e lavoro occupazione ma per farlo servono gli strumenti giusti. Anche in previsione di una riorganizzazione della macchina burocratica, con l’implementazione dello smart working, che deve essere moderna e dotata di uno supporto informatico adeguato. La Regione deve organizzarsi in maniera meno abborracciata e casuale altrimenti richiamo di restare nella preistoria È inaccettabile che ci siano le risorse e che ancora oggi non vengano spese bene e in maniera trasparente per creare buona occupazione”.