La Cgil Sicilia chiede al governo della regione un cronoprogramma per spendere i 7 miliardi di fondi strutturali disponibili per infrastrutture, specificando per ciascun programma “le risorse a disposizione, le quote di compartecipazione, lo stato di attuazione della spesa e il tasso di attivazione finanziaria”.
La richiesta è contenuta in un documento a firma del segretario generale, Alfio Mannino, inviato all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.
Nei giorni scorsi governo e sindacati si erano incontrati per discutere del Defr 2020-2022 e in quella sede è stato concordato l’invio delle proposte da parte di Cgil, Cisl e Uil, di cui il governo, riferisce la Cgil, avrebbe tenuto conto nella stesura definitiva del documento regionale di economia e finanza.
“Le nostre sono proposte operative – dice Mannino – alla luce delle precarie e generiche previsioni programmatiche del documento finanziario regionale. Le nostre analisi confermano che gli investimenti infrastrutturali sono una priorità assoluta per la nostra regione perché il quadro deficitario delle infrastrutture condiziona pesantemente lo sviluppo di tutti i comparti del sistema Sicilia. Con risorse proprie risicate, la Regione non può perdere l’occasione data dagli investimenti europei“.
Nella nota all’assessore all’economia, la Cgil esprime preoccupazione per lo scarto nel Defr tra il Pil tendenziale e quello programmatico “che addirittura si azzera a partire dal 2021 con l’evidenza che i pochi investimenti programmati non riusciranno a incidere sulla crescita del sistema produttivo”.
La Cgil segnala anche che la Sicilia ha il più basso indice sintetico di competitività infrastrutturale (29,8%) tra le regioni italiane ed è al posto 207 tra le regioni d’Europa. Dei 7 miliardi di cui la Cgil sollecita la spesa, 2,7 sono previsti per il 2019 e 1,9 per il 2020.
La Cgil nel documento sottolinea che “occorre anche prevedere una stima massima dell’impatto dell’investimento sul Pil regionale, valutare i tempi di realizzazione delle opere e le parti sociali dovranno essere ascoltate in seguito per la valutazione complessiva sulla realizzazione del Defr”.
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