Inaugurare una nuova politica di pieno coinvolgimento dei Comuni nella stesura della nuova programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei 2021/2027 destinati alla Sicilia. È questo l’obiettivo del “Piano Strategico di Sistema Urbano e Territoriale” avviato dal Dipartimento Regionale degli Enti Locali, in collaborazione con l’Agenzia per la Coesione Territoriale. Prima fra le Regioni d’Italia a farlo, la Sicilia ha avviato un percorso che si rivolge in primo luogo ai 390 sindaci dell’Isola, così da mettere al centro della nuova programmazione le concrete esigenze e le progettualità che siano espressione delle comunità locali. Le priorità convergeranno nella definizione di un Piano di sviluppo sostenibile, articolato in strategici investimenti in ambito sociale, economico, dell’innovazione, del clima e dell’ambiente.
La task force creata dal Dipartimento, dopo aver ripartito la Sicilia in dodici “Nodi territoriali”, ha promosso dei Tavoli di confronto con le Amministrazioni locali di ciascuna suddivisione. A causa dell’emergenza Covid-19, i Tavoli al momento si svolgono in modalità telematica, seguendo un fitto calendario d’incontri.
Il prossimo riguarderà tutti i Comuni della provincia di Palermo ed è previsto per domani 18 dicembre, a partire dalle ore 10.
Sempre in tema di fondi Ue e nuova programmazione in Sicilia, due giorni fa, il governatore Musumeci ha incontrato commissaria dell’Unione europea per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira.
Il presidente della Regione siciliana ha dichiarato: “Abbiamo gettato le basi affinché la futura programmazione dei Fondi comunitari possa finalmente servire a risolvere alcuni dei problemi atavici di questa bella e amara terra, a cominciare dalla riforma della Pubblica amministrazione. Apprezziamo l’apertura e la disponibilità della commissaria Ferreira e l’attenzione mostrata alle nostre richieste”.
Tra i temi prioritari che il governatore ha posto, nel corso del colloquio, ci sono: il potenziamento della Rete del servizio sanitario; l’accessibilità in sicurezza degli spazi culturali e dei luoghi della socializzazione; la ristrutturazione delle filiere produttive dei servizi commerciali al pubblico; la transizione energetica, con particolare riferimento al sistema delle isole minori; la reingegnerizzazione dell’amministrazione regionale.
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