Il mondo ha bisogno di “umanisti”, che sappiano leggere il mondo reale e orientarsi nella sua complessità. E i Gesuiti vogliono avere un ruolo nell’educazione di “cittadini del mondo che potranno partecipare alla globalizzazione della solidarietà, della cooperazione e della riconciliazione, una globalizzazione cioè che rispetta pienamente la dignità e la vita dell’uomo e del Creato”.
È stato il tema affrontato questa mattina al Gonzaga di Palermo, durante il convegno “Il coraggio del futuro. Nuovo umanesimo e cittadinanza globale”, da esperti di educazione e formazione e con l’intervento di padre Josè Alberto Mesa, segretario mondiale dell’Educazione della Compagnia di Gesù, responsabile di una rete di circa 2000 collegi nel mondo, in più di 60 Paesi.
“Bisogna rispondere ai cambiamenti con la tradizione viva – ha sottolineato padre Mesa -che è promozione dell’eccellenza umana di uomini e donne, formazione di persone competenti, di coscienza, aperti agli altri e alla solidarietà, che sappiano abbracciare l’idea di cambiamento, impegnati nel rispetto del mondo circostante e all’ecologia”.
Padre Mesa ha ricordato uno dei punti cardine della pedagogia ignaziana, ossia che “il segreto dell’educazione sta nella spiritualità – ha detto – Noi non intendiamo il termine cattolico in senso esclusivo ma in modo inclusivo, noi accogliamo gli appartenenti ad altre religioni proprio in quanto cattolici”. “Discernimento, collaborazione, fare rete” sono le caratteristiche per “essere parte di questa nuova era di cambiamento, ma essere cittadini globali significa soprattutto capire di fare parte della stessa specie umana, non di più specie, e questo si fa solo con l’educazione” ha aggiunto padre Mesa.
Sono intervenuti il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, e il provveditore Marco Anello, che hanno sottolineato l’importanza degli studi umanistici per affrontare la complessità del mondo e la necessità di “riscoprire il valore della mobilità per essere cittadini globali”. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha osservato come “il mondo dell’educazione si interroghi sulla nuova era legata all’innovazione, alla digitalizzazione e ai grandi flussi di mobilità internazionale. La rete e la mobilità dei migranti stano cambiando una serie di luoghi comuni e stanno imponendo di confrontarsi con il significato nuovo che assumono idee tradizionali come Stato, cittadinanza, identità e patria. I Gesuiti raccolgono questa sfida, mettendo insieme tradizione e spiritualità, ponendo al centro la persona umana. C’è una straordinaria sintonia con ‘Io sono persona’, che costituisce il punto di riferimento dell’accoglienza a Palermo”. A coordinare i lavori padre Vitangelo Denora, direttore generale del Gonzaga-ISP, che ha sottolineato come l’impegno educativo dei Gesuiti sia orientato “contro la retorica negativa del futuro” che dilaga nella società.
Durante la mattinata sono state assegnate le borse di studio per il liceo internazionale IB, promosse in collaborazione con l’Istituto Arrupe e il Centro Astalli e rivolte a ragazzi meritevoli e a basso reddito, provenienti da ogni parte del mondo. Sono dedicate alla memoria di un’alunna scomparsa prematuramente, Gloria Giulia Allotta. Frequenteranno il primo anno del liceo internazionale IB (International Baccalaureate), grazie alla borsa di studio, John Mc Arthur Regencia, la cui famiglia è originaria delle Filippine, e Ritesh Mohamed Mothasin Millet, originario del Bangladesh.
Padre Eraldo Cacchione, preside dei Licei del Gonzaga, Carlo Ilotte e Ludovico Grillo Pasquarelli, studenti delle scuole della rete della Compagnia di Gesù, diplomati IB, hanno presentato agli studenti il nuovo liceo classico quadriennale del Gonzaga e il liceo internazionale IB. Al termine della manifestazione sono stati premiati tutti gli studenti che si sono distinti particolarmente durante l’anno scolastico.
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