• Formazione professionale in Sicilia, il personale degli enti a rischio
  • Scatta un’interrogazione
  • A presentarla i deputati di Attiva Sicilia, insieme ad Alessandrò Aricò e Mario Caputo
  • Il loro commento: “Circolare da ritirare”

“È necessario rivedere, se addirittura non ritirare, la circolare n. 14 emanata il 3 agosto dall‘assessore Lagalla che produrrà certamente un effetto a cascata per cui gli enti di formazione saranno costretti a licenziare il personale o a dimezzarne lo stipendio”.
I deputati di Attiva Sicilia, Sergio Tancredi, Angela Foti, Matteo Mangiacavallo ed Elena Pagana assieme al capogruppo di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò, e al deputato di Forza Italia, Mario Caputo, hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore regionale alla Pubblica Istruzione sugli aspetti della circolare emanata il 3 agosto scorso relativi ai Percorsi di Istruzione e Formazione professionale di cui ancora non è fissata la data di inizio.

“Garantire l’occupazione”

“Soprattutto in questo momento – dicono i deputati – la Sicilia si deve dotare di ogni strumento possibile affinché sia quanto più largo possibile lo spettro dell’occupazione. Forse è giunto il momento di dotare la regione di una rete di formazione dei mestieri capillare quanto quella dell’istruzione”.

Lo stato di crisi

Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, la notizia del congelamento dei fondi anche della formazione professionale in Sicilia finanziata dalla Regione attraverso i fondi europei ha messo in allarme le organizzazioni datoriali di categoria. Anfop, Asef, Assofor, Federterziario, Iform e Forma.re chiedono un tavolo di crisi al governo siciliano e minacciano anche azioni legali. A restare appesi ad un filo sono 180 milioni, fondi che servivano per finanziare l’ultima tranche dei corsi avviati attraverso l’Avviso 2 e per intero quelli che dovevano ancora partire con l’Avviso 8.

Da 7 mesi niente soldi agli enti

“Apprendiamo a mezzo stampa – avevano denunciato Anfop, Asef, Assofor, Federterziario, Iform e Forma.re – che circa 180 milioni di fondi europei destinati al settore della formazione professionale risultano ancora bloccati a causa del mancato cofinanziamento della quota a carico della Regione Siciliana. I capitoli di spesa legati al Fondo Sociale Europeo sono chiusi dallo scorso dicembre e da sette mesi gli enti gestori non percepiscono né i crediti arretrati, né tantomeno possono avviare le nuove attività formative. La paralisi finanziaria, infatti, riguarda sia attività già concluse come quelle dell’Avviso n.2 che quelle da avviare a valere degli Avvisi n.8 e n.33”.

Gli stipendi dei lavoratori in fumo?

Il perdurare di questa grave mancanza di liquidità, secondo quanto denunciano le stesse organizzazioni di categoria, non consentirebbe più agli enti di onorare gli stipendi alle migliaia di lavoratori che, per di più, presto saranno sottoposti alla sospensione dei rapporti di lavoro e conseguente attivazione degli ammortizzatori sociali. “In ragione di tutto ciò continua la lettera delle associazioni – ed al fine di scongiurare un preoccupante contenzioso giudiziario, avente possibili risvolti di danno erariale, si chiede di attivare con immediata urgenza un tavolo di crisi presso la Presidenza della Regione Siciliana”.

Settore alla totale paralisi

Mentre il settore, di fatto, è alla paralisi, con le associazioni datoriali che annunciano lo stato di crisi e mentre vengono avviate le procedure per il licenziamento collettivo dei lavoratori della formazione professionale, i suoi responsabili rilasciano dichiarazioni a dir poco inquietanti su una presunta manovra di assestamento per allineare il bilancio, misura a sua volta da discutersi in una data da definirsi (forse metà settembre), in ogni caso dopo le ferie.

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