“La situazione del comparto formazione professionale si aggrava in Sicilia con ‘un’amministrazione regionale che, disattendendo ai suoi compiti, non eroga ormai da più di un anno né servizi, né lavoro, né formazione.
I ritardi si registrano in tutti i segmenti: ex sportellisti, formazione, con gli operatori lasciati senza lavoro e senza retribuzione mentre sono sempre più incerti gli ammortizzatori sociali’.
Una situazione “drammatica”, segnalano Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola regionali che hanno scritto agli assessori al Lavoro e all’Istruzione e Formazione professionale per chiedere “urgenti incontri” per soluzioni immediate e annunciano imminenti iniziative di mobilitazione.
“Nonostante le continue promesse e garanzie da parte del governo regionale- scrivono in una nota i sindacati regionali del settore- tardano soluzioni efficaci per superare la crisi della Formazione professionale. I proclami del governo si susseguono- aggiungono – ma il settore non riesce a ripartire mentre continuano a venire alla luce frodi e malversazione che mettono a rischio la poca occupazione superstite”. Flc Cgil Cisl scuola e Uil scuola segnalano che “a fronte di ciò si sta riaprendo a nuove assunzioni in periodo di campagna elettorale, senza al contempo nessuna garanzia e nessune tutele per chi è rimasto senza lavoro”.
All’assessore Marziano i sindacati chiedono di “potere conoscere la tempistica per l’avvio effettivo delle attività formative e lo stato degli accreditamenti”, “di individuare soluzioni per le problematiche occupazionali aperte e di discutere del pagamento degli arretrati che riguardano migliaia di lavoratori, oltre che degli strumenti di accompagnamento all’esodo e delle misure di fuoriuscita”.
All’assessorato al Lavoro sollecitano la soluzione della vertenza dei lavoratori degli ex sportelli multifunzionali e risposte anche in tema di strumenti di sostegno al reddito, accompagnamento e fuoriuscita.
“Serve un confronto attento e costante – dicono i sindacati- e non proclami ferma restando l’urgenza di un tavolo di crisi nazionale sul settore”.
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