“La legittimità del gruppo che rappresento in qualità di capogruppo è garantita già dalla conservazione del nome originario, di cui saremo i custodi ufficiali. Non ci sentiamo fuori dalla maggioranza ma saremo un gruppo che da oggi farà gli esclusivi interessi dei siciliani, i quali chiedono concretezza. In questo non faremo sconti a nessuno perché dopo due mesi dalle elezioni, i cittadini meritano risposte. Lo faremo con serietà e coerenza, svolgendo il ruolo di vigili sentinelle a tutela del territorio”. Lo dichiara il nuovo capogruppo di Forza Italia al Parlamento Siciliano, Michele Mancuso.

L’elezione

Con l’elezione del deputato segretario aggiuntivo si è conclusa la seduta dell’Ars. Il parlamento ha eletto Nicola D’Agostino, esponente del gruppo di Forza Italia, facente capo a Gianfranco Miccichè. 45 le preferenze su 55 votanti, 9 schede bianche, un voto per Gianfranco Miccichè. D’Agostino si aggiunge ai tre segretari eletti nella precedente seduta parlamentare che sono Riccardo Gallo (FI all’Ars), Giuseppe Galluzzo (FdI) e Serafina Marchetta (Dc Nuova).

Anche durante la votazione per il segretario aggiuntivo prosegue la protesta silente degli 8 deputati dei due gruppi di Cateno De Luca che non votano contestando le scelte fatte da maggioranza e opposizione

Forza Italia rimane spaccata

Forza Italia, però, rimane spaccata in due gruppi all’Assemblea regionale siciliana. Il gruppo Fi1, come era stato denominato dopo la seduta d’insediamento e che fa riferimento al governatore Renato Schifani con capogruppo Stefano Pellegrino, prima delle votazioni ha cambiato denominazione: si chiama “Fi all’Ars”. A comunicarlo in aula è stato il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. L’altro gruppo Forza Italia è quello che fa riferimento al coordinatore regionale Gianfranco Miccichè, che nei giorni scorsi aveva rivendicato nome e simbolo in qualità di rappresentante legale del partito in Sicilia: capogruppo è, appunto, il deputato Michele Mancuso. I due gruppi si contendevano le presidenze di commissione di peso

Fra i due litiganti il terzo gode

I due gruppi si contendevano le presidenze di commissione di peso. Ma lo scontro principale era per la Presidenza della Commissione Bilancio anche se con un assessore di Forza Italia (Falcone) difficilmente gli alleati avrebbero lasciato anche la presidenza della Commissione agli azzurri.  Alla fine, fra i due litiganti azzurri, il terzo (Fratelli d’Italia) gode. E’ Dario Daidone Letterio, deputato proprio di FdI, il presidente della commissione Bilancio dell’Ars. E’ stato eletto dopo un accordo nella maggioranza nato anche per calmierare lo scontro in Forza Italia. Vice presidenza, però, alla forzista asll’Ars Margherita La Rocca Ruvolo

Alla Dc la Commissione Affari Istituzionali

Poco prima Ignazio Abbate, ex sindaco di Modica ed esponente della Dc Nuova era stato nominato presidente della I Commissione Affari Istituzionale aprendo le danze delle designazioni e delle conseguenti elezioni.

Le altre Commissioni

Alla III Commissione Attività Produttive Presidente Gaspare Vitrano esponente di Forza Italia all’Ars quindi del gruppo che fa riferimento al Presidente Schifani; Vice Presidente Giuseppe Catania.

Alla quarta Commissione, Territorio e Ambiente viene eletto Giuseppe Carta dei Popolari e Autonomisti mentre alla V Commissione, Cultura Formazione e Lavoro, viene eletto, nonostante si trovi alla sua prima legislatura, Fabrizio Ferrara di Fratelli d’Italia mentre alla VI Commissione, Salute, Servizi sociali e sanitari la presidenza tocca alla Lega che elegge Pippo Laccoto. Vice presidente Calogero Leanza del Pd. All’opposizione la presidenza della Commissione Ue che tocca a Luigi Sunseri dei 5 stelle

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