Non più contributi a pioggia ma la suddivisione di una torta che nel tempo si è ridotta del 80%, adesso risulta iniqua. Così la Regione si prepara a rivedere tutti i contributi e soprattutto i criteri di contribuzione del governo Crocetta giudicati assolutamente inadeguati. Ma nonpotendolo fare per il 2017 ha deciso di rispettare quanto già determinato per evitare un blocco della spesa che avrebbe creato più disagi che soluzioni.

Ecco cosa è successo con la distribuzione che ha avuto ilvia da parte del governo della Regione il 28 dicembre ma che riguarda assegnazioni del precedente governo. La fetta più grossa è andata all’associazione Meter di don Di Noto che incasserà 825.992 euro. Ma c’è perfino chi ottiene briciole come l’Avis di Galati Mamertino che incasserà 397 euro e 41 centesimi. In mezzo resistono sigle storiche /che secondo il Giornale di Sicilia appartengono al del sottobosco cresciuto all’ombra della politica), come l’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici che anche quest’anno avrà il suo contributo, limitato però a 8.250 euro.

Un tempo la tabella H valeva 70 milioni oggi poco più di 8 milioni ma als uo interno non cis ono solo contributi culturali, a feste e segre. Dentro ci stanno anche le coop dei disabili. Forse non è proprio questa la loro collocazione.

Così nel piano di riparto 2017 la parte del leone lo fanno proprio gli enti del terzo settore che ha preso quasi il 60% dell’intero finanziamento regionale: 4,8 milioni su 8,2. Dietro la Meter onlus si piazzano così il Banco Alimentare (277.757 euro), il Telefono azzurro (103.860), il Centro Padre Nostro di Brancaccio (629.716), il Telefono Arcobaleno (614.973), l’Ente nazionale sordi (756.157), l’Unms (142.895), l’Anmil (154.803), l’Anmic (154.803) e l’Onmic (81.726).

Questi i finanziamenti più cospicui che verranno erogati nelle prossime settimane dall’assessorato Famiglia, che però ha il budget anche per altri aiuti di minore entità: comunità Sant’Egidio (69.238) associazione Gesù Bambino di Praga (18.869), associazione Santa Chiara (27.827 euro), associazione Penelope (66.347), associazione La Danza delle Ombre (36.040), cooperativa Medira (45.822), associazione San Benedetto il Moro (31.534), associazione Parole in libertà (10.014), centro d’Amore di Gesù (14.767), cooperativa 3P Padre Pino Puglisi (13.775), associazione Le ali della libertà (19.827), casa famiglia Rosetta (24.814), centro sociale San Francesco Saverio (22.683), Asfa Sicilia (17.711), associazione Inventare Insieme (73.445), comunità terapeutica Casa dei Giovani (61.255), associazione Madre Serafina (20.333). In questo elenco di finanziamenti di minore importo rientrano anche la coop HMORA (20.333), la coop Migma (35.192), l’associazione Montelepre don Francesco Bagliesi (15.946), la fondazione Ebbene (67.742), l’istituto Fernando Santi (62.174).

Come si diceva dentro ci sono anche le coop per i disabili: associazione Famiglie Persone Down (31.379 euro), coop La Fraternità (47.609), associazione Apriti Cuore (33.475), coop Edificando (44.840), associazione Recupero Cerebrolesi (42.094), onlus Sordi Valle del Mela (11.049), Cantiere delle Idee (18.222), associazione Famiglie Disabili (48.056).

Nel settore culturale  tanti enti ma pochi contributi. Piccole cifre per accontentare tutti insomma: museo San Nicolò (4.200 euro), Arci (5.775), Istituto studi politici ed Economici (1.050), centro studi Feliciano Rossitto (7.350), fondazione Verga (10.500), museo cultura popolare dei Peloritani (2.250), associazione Kandinsky (2.250), fondazione Salvare Palermo (1.543), associazione per la cultura popolare dei monti Iblei (1.488), UdiPalermo onlus (1.323), parrocchia San Pietro e Paolo di Palermo (3.859), Centro siciliano studi sulla giustizia (1.102), fondazione Guarino Amella (1.102), associazione turistica Sotto Sale (1.102). Nello stesso elenco di beneficiari rientra il Farm Cultural Park di Favara che ottiene 4.961 euro invece dei 45 mila promessi.

La grana maggiore è quella dell’assessorato turismo che finanzia sagre, feste sfilate e così via. Ma i tanti enti ammessi hanno creato un po’ di confusione e i conti non sono ancora a posto. Insomma si sa chi deve prendere ic ontributi ma non si sa quanto. A complicare ulteriormente la situazione c’è il taglio del 60% delle risorse. Erano attesi in totale 365 mila ma ne verranno distribuiti solo 145.053, meno del 40%. Le 32 sigle entrate in graduatoria sono Polisportiva Judo Kodokan di Ragusa, Ateltica Padua di Ragusa, associazione dilettantistica Compagnia Arcieri di FLoridia, Trinacria sport di Solarino, Pro-Sport di Ravanusa, IRSSAT di Biancavilla, associazione Figli d’Srte Cuticchio di Palermo, Polisportiva Compagnia Arcieri di Catania, Cus Palermo, Tamburo di Aci di Acireale, Pro Loco Akaret di Alcara Li Fusi, associazione Fiocco Verde di Palermo, Amici della Musica Salvatore Cicero di Cefalù, associazione teatrale Carlo Magno di Palermo, Kleis di Palermo, Curva Minore di Palermo, Atletica Virtus Acireale, associazione culturale Darshan di Catania, AAsd Atleta Palermo, Amici della Musica di Solarino, PolisportivaLibertas di Militello, Atletica Mazzarino, Teatro Patafisico di Palermo, Associazione culturale Zo di Catania, Etnatletica di San Pietro Clareanza, Agricantus di Palermo, Agramante di Palermo, Garsigliana Equestre di Monreale, Folkstudio di Palermo e Deva Culture di Palermo.

Fra i tagli che potrebbero incidere negativamente ci sono quelli al Carnevale di Acireale per cui sembravano pronti 50 mila euro e che dovrà invece accontentarsi di meno della metà. A Palermo dovrà tirare la cingjia il teatro Ditirammu a cui la commissione di valutazione dell’assessorato allo Spettacolo avrebbe assegnato 23 mila euro ma che riceverà meno della metà dei fondi attesi. Così come il Carnevale

Nel settore sanitario nessun contributo supera i 5 mila euro e l’assessorato erogherà in totale 40.704 euro: briciole davvero. Andranno a: Faste onlus Lentini (1.788 euro), Fasted Sicilia di caltanissetta (3.974), Fasted Ragusa (1.987), Fasted Sant’Agata di Militello (794 euro), Fasted Catania (2.781), Fasted Palermo (4.768), Fasted Siracusa (2.235), Fasted Messina (1.470), Fasted Gela (1.271), Fasted Caltanissetta (2.185). All’associazione per le infezioni osteo articolari andranno 1.192 euro, alla coop Corallo 3.775, alla Uildm Palermo 1.987, alla confraternita Misericordia di Piana degli Albanesi 2.384, all’Istituto superiore per le scienze cognitive 3.974, all’Avis Sicilia 1.987 e all’organizzazione per l’educazione allo sport 1.192 euro. Avis di Galati a parte, il minimo è andato alla Fasted Onlus di Agrigento che si accontenta di 556 euro e 37 centesimi, al cineforum Don Orione di Palermo e all’associazione Fumettomania di Barcellona Pozzo di Gotto che riceveranno appena 551 euro e 30 centesimi.

Non va un granchè bene alle associazioni che orbitano nell’alveod ella Presidenza della regione. All’associazione per la Conservazione delle tradizioni popolari vanno 168 mila euro ma aveva avuto il via libera per 300 mila. Alla fondazione Whitaker dovevano andare 275 mila euro ma l’aiuto si fermerà a 154 mila. In proporzione il taglio ha penalizzato tutte le altre sigle: all’Istituto Gramsci vanno 106.400 euro, alla fondazione Mandralisca 154 mila, alla Buttitta 78.400, al Centro studi filologici siciliani 67.200, al Centro studi pirandelliani 10.500, all’Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici 31.500, alla circoscrizione Sicilia di Amnesty International 10.500. al centro Pier Paolo Pasolini 10.500,alla fondazione Piccolo 61.250.

E i cordoni della borsa si stringono anche per le associazioni pseduo culturali antimafia: la fondazione Falcone avrà 42 mila ma ne attendeva 120 mila, il centro Pio La Torre avrà 16.800 invece di 80 mila, il centro Cesare Terranova avrà 7.350 euro inve di 35 mila, la fondazione Gaetano Costa riceverà 3.150 euro invece di 15 mila. Alla fondazione Sciascia andranno 31.500 euro ma ne erano previsti 90 mila. Qualche residuo, infine, andrà diviso fra le associzioni che conservano parte della storia della Sicilia come l’Officina di studi medievali (43.750), museo del Papiro (15.750), associazione Arte Axa (21 mila), Facoltà Teologica di Sicilia (25.200), istituto di etnologia Oikos (6,300).

Ma dal 2018 cambia tutto, parola di Presidente della Regione. Come lo vedremo da qui a qualche mese

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