In arrivo importanti fondi per mettere in sicurezza l’area attorno al santuario della Madonna delle Croci di Monreale, nel palermitano, a rischio frane. L’annuncio è arrivato dallo stesso presidente della Regione Nello Musumeci.

“Appello subito raccolto”

“Abbiamo prontamente raccolto l’appello del rettore del santuario della Madonna delle Croci, don Giovanni Vitale, – afferma Musumeci – destinando settecentomila euro ai lavori di consolidamento dell’area sulla quale sorge la chiesa. Un luogo di culto che, oltre ad avere un grande valore monumentale e artistico, rappresenta un solido punto di riferimento per migliaia di fedeli”. Lo stanziamento è avvenuto tramite delibera della giunta di Palazzo Orleans. L’intervento consentirà, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dallo stesso governatore, di porre fine alle apprensioni dovute all’instabilità del costone roccioso del Monte Caputo nel territorio di Monreale.

Tempi brevi per l’iter

L’intervento a salvaguardia della chiesa ottocentesca sarà coordinato in tutti i suoi passaggi dagli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Maurizio Croce. Tempi brevi per avviare l’iter per aggiudicare i lavori, che prevedono anche il puntellamento del muro del sagrato, lungo il quale sono presenti diverse lesioni. In passato dal fronte roccioso si erano anche staccati alcuni massi.

La recente frana a Borgetto

Il territorio siciliano si conferma ad alto rischio frane. Non molto lontano proprio da Monreale nei giorni scorsi si è verificato uno smottamento e si è rischiata la tragedia. E’ stato stabilito che resta chiusa a tempo indeterminato la statale 186 che collega Borgetto a Monreale e Palermo. Questo quanto si legge nell’ordinanza emanata dal sindaco Luigi Garofalo. Nel provvedimento è espressamente evidenziato che la chiusura è stabilita da sabato 23 aprile, ma non c’è alcuna data limite o presunta di riapertura: “Il divieto di transito permarrà – si legge nell’ordinanza – fino al ripristino dello stato dei luoghi e all’eliminazione del pericolo”.

“Rischio per la pubblica incolumità”

La decisione perché sarebbe stato accertato che nella zona in cui si sono verificati i distacchi vi sarebbe un “rischio per la pubblica incolumità e grave rischio per la viabilità”. Comunque, stando ai primi confronti informali avuti tra l’amministrazione comunale e i tecnici dell’Anas, la rimozione del masso dovrebbe avvenire nell’arco di 10-15 giorni al massimo. In passato però la strada, per queste problematiche, è rimasta chiusa anche per parecchio mesi e la preoccupazione per i tanti pendolari è che lo scenario possa ripetersi.

Articoli correlati