Indagare sulle dichiarazioni della presidente della Banca Centrale Europea che hanno generato il panico finanziario nella giornata di ieri. Lo chiedono Carmelo Miceli, membro della segretaria nazionale del Partito Democratico ed Enrico Borghi membro del Copasir. I due chiedono alla Consob di verificare se esistano le condizioni per una ispezione su eventuali atti speculativi legati alla giornata borsistica di ieri.

Le parole della presidente Lagarde non sono andate già a nessuno: “Non siamo qui per chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per gestire quelle questioni”.

Miceli e Borghi hanno annunciato un’interrogazione parlamentare per sollecitare le autorità a compiere tutte le verifiche e le indagini su eventuali attività speculative, connesse o conseguenti alle dichiarazioni della presidente Lagarde. “Il rischio – affermano – è  che vi possano essere operazioni speculative che mirino ad acquistare
patrimoni industriali, tecnologici e scientifici nazionali, oltre a marchi storici del ‘Made in Italy'”.

Ieri le parole dell’erede di Mario Draghi alla Banca Centrale europea hanno scatenato il panico generale, generando un tonfo delle borse e aspre critiche da parte della politica italiana. Anch Ignazio Corrao, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, non ha nascosto il proprio disappunto chiedendo la testa di Lagarde considerando le misure annunciate dalla presidente della BCE “deprimenti, utili solo alle banche” e che “non portano un solo euro nell’economia reale che è quella che ha realmente bisogno”.