Il Frecciabianca continua a non convincere ed è sempre un treno più “moscio”. Il treno che era stato annunciato in pompa magna nelle scorse settimane, infatti, ha già accumulato un ritardo complessivo di 400 minuti. Un fatto che sta suscitando l’ilarità e lo scherno degli utenti dei social.

I dati impietosi delle prime settimane

Cos’è cambiato con l’arrivo del Frecciabianca in Sicilia? Dai primi dati che giungono quasi nulla visto che il treno ha già iniziato ad allinearsi all’andamento degli altri treni siciliani. Venti minuti un giorno, dieci un altro, piccoli inconveniente qua e là, tra cui diverse interruzioni legate al maltempo e al cattivo stato delle ferrovie. In soli 8 giorni il treno che “sfreccia” – si fa per dire – tra Palermo, Catania e Messina, ha già dato pessima prova di sé accumulando 400 minuti di ritardo. I dati si trovano nel monitoraggio del comitato pendolari siciliani, che ha presentato sabato un report.

Frecciabianca? Frecciamarrone

Più che Frecciabianca sarebbe il caso di chiamarlo Frecciamarrone, sussurra qualcuno sui social con chiaro segnale alla figura fatta dal treno che è arrivato in Sicilia con decenni di ritardo rispetto alle regioni del Nord. Quasi una beffa per i siciliani che adesso si scatenano su tutti i social network. “Altro che alta velocità e futuro”, hanno detto moltissimi utenti.  Vero è che nessuno ha parlato di alta velocità nel corso della presentazione del treno che può raggiungere solo i 200 km orari. Sulle infrastrutture siciliane però il Frecciabianca riesce a raggiungere solo i 160 km orari. Cancelleri aveva parlato si un primo step verso l’arrivo dei treni ad alta velocità in Sicilia ma le premesse non sono certo ottime. Nonostante sia un treno più comodo rispetto ai treni regionali, poco o nulla è cambiato in termini di tempi di percorrenza visto che la differenza sarebbe di soli 2 minuti. Secondo i dati dei comitati dei pendolari, nemmeno questi due minuti sarebbero rispettati.

Resta il sogno della velocità

Così i siciliani per adesso devono solo accontentarsi di un treno chiamato Frecciabianca che di “freccia” ha solo il nome. In attesa dei nove miliardi di euro per il raddoppio delle linee ferroviarie che collegano Palermo, Catania e Messina, come ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Cancelleri, il sogno di viaggiare in poco più di due ore da Palermo a Catania, rispetto alle tre ore attuali, resta un sogno.

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