Sono scesi in piazza a migliaia anche a Palermo fin dalle prime ore della giornata per il corteo nel giorno del ‘Friday For Future’, (#GlobalClimateStrike).

Dalle ore 9 da piazza Politeama nel capoluogo siciliano, si concentrano studenti di tutte le scuole ma non soltnato le nuove generazioni. Presenti al corteo che si concluderà in piazza del Parlamento, per ribadire che “la lotta contro i cambiamenti climatici, il rispetto degli ecosistemi per abbattere l’inquinamento sensibilizzando al rispetto dell’ambiente, riguardano il futuro dei nostri giovani e tutti noi che ogni giorno ci impegniamo per garantirlo” anche i sindacati che oltre alla partecipazione lanciano un messaggio firmato da Enzo Campo segretario generale Cgil Palermo, Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani e Gianni Borrelli coordinatore territoriale Uil Palermo.

Dietro lo striscione “Cambiamo il Sistema non il Clima” il folto spezzone di migliaia di studenti del liceo Umberto I,  Ninnì Cassarà, Benedetto Croce, convitto Falcone, Almeyda, Ferrara, Vittorio Emanuele II, Vittorio Emanuele III, Garibaldi e Einstein sta attraversando le vie del centro.

I giovani palermitani, quindi, tornano in piazza e lo fanno sempre con uno sguardo ampio e critico rispetto a quelle che sono le cause che stanno alla base della devastazione ambientale in atto. Per sottrarre l’ecosistema globale al processo di distruzione in corso è necessario avviare un processo di smantellamento dell’ attuale modello di sviluppo, espressione di un sistema capitalista basato su consumismo, sovraproduzione e sfruttamento delle risorse naturali. Questo il loro pensiero di base e l’approccio alla questione ambientale. Si fa riferimento alle industrie pesanti, alle discariche a cielo aperto, agli inceneritori, alle trivelle, alle grandi opere inutili e dannose, direttrici attraverso cui oggi i territori vengono governati e consegnati alla distruzione.

” Mentre c’è chi attraverso tutto questo arricchisce le proprie tasche, la stragrande maggioranza della popolazione conta i morti in casa e vive in condizioni di povertà. Dall’Osservatorio ONU si rileva che la crisi climatica produrrà 120 milioni di nuovi poveri entro il 2030! Per risolvere la crisi ambientale bisogna mettere in crisi il sistema capitalista. Non ci sono storie!” afferma Giovanni Siragusa studente del liceo scientifico Benedetto Croce.

“La Sicilia, nello specifico, vanta contemporaneamente tantissime aree con alti tassi di inquinamento nonchè i più alti tassi di disoccupazione giovanile in Europa. Il modello di sviluppo che ci propongono non è sostenibile e va fermato, cambiato. La risposta a tutto questo deve necessariamente arrivare dalle comunità, da chi i territori li abita e li ama. Noi giovani, poi, abbiamo una vita davanti, in ballo vi è il nostro futuro e per tal motivo vogliamo vivere questa battaglia in prima linea. Per questo anche a Palermo noi studenti abbiamo ritenuto necessario far sentire la nostra voce,  riaffermare e rivendicare la volontà di decidere del nostro presente e del nostro futuro. Vogliamo poter immaginare il nostro futuro nella nostra terra libero dalla nocività che il capitalismo produce e per renderlo realtà bisogna impegnarsi e organizzarsi per attuare tutte le misure possibili e necessarie per smantellare il sistema produttivo attuale”  afferma la studentessa del liceo Umberto I Ludovica Di Prima.

ATTIMI DI TENSIONE DURANTE IL CORTEO

A fianco degli studenti i tre sindacati che sono impegnati affinché si possano promuovere interventi concreti di miglioramento dell’impatto ambientale e di riduzione dei consumi dell’energia e delle risorse naturali.

“Sosteniamo questa mobilitazione fortemente e attivamente a fianco degli studenti, perché rispetto per l’ambiente, sviluppo ecosostenibile e tutela del territorio devono camminare insieme per garantire un nuovo modello sociale e un futuro alle nuove generazioni che parta da una svolta ecosostenibile” concludono Campo, La Piana e Borrelli.

La Cisl Sicilia sarà nelle piazze siciliane per sostenere, assieme a Greta Thumberg e ai ragazzi di #FridaysForFuture, la necessità di agire subito, a ogni livello.

“Con una logica glocal – osserva Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl regionale – dal globale al locale. Con politiche non parolaie e di riequilibrio che taglino drasticamente le emissioni di gas serra e salvaguardino gli ecosistemi riconvertendo in chiave ecosostenibile i modelli di produzione”.

Oltretutto, aggiungono alla Cisl, invertire la tendenza finora inarrestabile all’innalzamento delle temperature, è “anche una questione di equità sociale”. Giustizia climatica è anche questo. Perché “a pagare il prezzo più alto delle mutazioni e del loro impatto – rileva la Cisl ripetendo l’hashtag #ClimateJustice – sono sempre i più deboli, che sono i più esposti. E i più indifesi”.

La leader di Cisl, Annamaria Furlan commenta: “Salvaguardare l’ambiente, la natura, mettere al centro il lavoro: è quello che chiediamo anche come Cisl. Per questo il 27 invitiamo tutti a far parte delle tante manifestazioni promosse da questo mondo di giovani. La Cisl ci sarà convintamente”.

“Sono simbolicamente al fianco delle migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi che oggi, giustamente, reclamano in tante città il diritto a un futuro diverso migliore. Noi sulle politiche climatiche abbiamo il dovere di capire dove si è sbagliato e da dove bisogna ricominciare. Il governo della Regione ha destinato centinaia di milioni di euro all’ambiente. Sul dissesto idrogeologico e sull’erosione costiera, in particolare, abbiamo già investito duecento milioni di euro e altri seicento lo saranno a breve. Ma serve il coinvolgimento di tutti: politica e cittadini. Nessuno può sottrarsi!” ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

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