Sono stati celebrati i funerali di Laura Lupo e Pietro Delia marito e moglie per il commercialista e l’ispettrice della polizia municipale, trovati morti, il 4 maggio scorso, all’interno del loro appartamento in via Notarbartolo a Palermo. In un primo tempo sembrava che le due famiglie fossero orientate a far svolgere funzioni religiose distinte. Alla fine è prevalsa la decisione dei figli di dare l’estremo saluto ai coniugi che erano tornati assieme da un anno e mezzo dopo oltre tre anni di separazione.
I funerali
Le esequie sono state celebrate nella chiesa di Sant’Eugenio Papa di piazza Europa. Si sono stretti ai figli parenti e amici e tanti i vigili urbani colleghi della donna che prestava servizio nell’ufficio del giudice di pace di via Cavour. L’ingresso dei feretri è stato accompagnato anche dall’assessore con delega ai rapporti con la Polizia municipale, Dario Falzone, e dal comandante Angelo Colucciello. La pista dell’omicidio-suicidio sembra ormai accertata, anche se la consulenza del medico legale ha messo in evidenza alcune incongruenze e interrogativi sulla dinamica di quanto è accaduto.
“A nessuno è permesso giudicare”
Dice don Felice Lupo, il celebrante, nel corso di un’omelia memorabile, per sensibilità e vicinanza: “Questo deve essere il momento della serenità. Ci sono parole che, senza volerlo, finiscono per ferire ulteriormente e sono mancanza di rispetto verso le persone. A nessuno di noi è permesso giudicare nessuno”.
Il delitto
Laura Lupo, 62 anni, avrebbe esploso contro Pietro Delia, 66 anni, quattro colpi di pistola che lo hanno raggiunto al torace e all’addome e poi avrebbe rivolto l’arma contro se stessa. Al primo tentativo si sarebbe solo ferita di striscio sul collo ma alla fine si sarebbe tolta la vita sparandosi alla testa. I fatti si sarebbero verificati tra le 6,30 e le 7: la porta di casa era chiusa dall’interno ma i vigili del fuoco erano riusciti a sbloccarla senza forzarla, facendo cioè scattare la serratura con i loro strumenti.
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