La procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di sette dipendenti dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) in servizio presso la direzione dell’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Punta Raisi, indagati a vario titolo per truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e peculato d’uso.
L’indagine, coordinata dal pm Francesco Del Bene, ha consentito di smascherare un collaudato meccanismo basato sulla sistematica assenza degli indagati dal posto di lavoro. I dipendenti facevano figurare la loro presenza grazie a colleghi compiacenti che timbravano il cartellino al loro posto. In alcuni casi è stato accertato l’allontanamento dall’ufficio in modo arbitrario, ovvero senza effettuare alcuna timbratura o prolungando la pausa pranzo, a volte utilizzando l’auto di servizio per scopi privati. Più frequenti sono risultati i “riposini” pomeridiani effettuati negli alloggi dell’Ente all’interno dell’aeroporto.
In un caso, e’ stata rilevata l’assenza di un dipendente per l’intero turno di servizio, anche se formalmente risultava regolarmente al suo posto di lavoro. Le Fiamme gialle hanno scoperto come gli indagati, pari al 45% della forza lavoro dell’ente, abbiano attestato, in soli trenta giorni, a cavallo tra aprile e maggio 2016, un totale di oltre 140 ore “lavorate” soltanto sulla carta, ma in realtà non rese. Il processo è stato chiesto per Giuseppe Faraglia, Anna Maraventano, Giuseppe Renna, Alberto Rosselli, Michele Fazio, Angelo Scatassa e Caterina Silvana Vernengo, tutti sospesi dall’Enac.
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