Due furti sono stati messi a segno nella cittadella universitaria di Palermo. I colpi in un deposito in viale delle Scienze, nel Museo storico dei motori e dei meccanismi che si trova nella scuola politecnica.

Il primo furto nell’edificio 8, nell’ormai ex facoltà di Ingegneria. Dopo aver forzato una porta, i ladri sarebbero entrati e avrebbero portato via diverse attrezzature da laboratorio tra cui una pesante sega da banco che era fissata con i perni. Poi si sarebbero allontanati a bordo pare di un furgone.

Il secondo nel magazzino utilizzato da un’impresa privata che sta eseguendo alcuni lavori all’università. I ladri hanno rubato una Panda con la livrea della ditta e numerose attrezzature tra cui livelle laser e altro ancora. Un danno complessivo da oltre diecimila euro. Il titolare dell’impresa ha sporto denuncia e consegnato le immagini riprese dalle telecamere alla polizia ha avviato gli accertamenti con la polizia scientifica.

Arrivano quasi 800 le telecamere con l’intelligenza artificiale

In questo momento, presso le diverse strutture dell’Università di Palermo esistono diversi sistemi di videosorveglianza “classici”, utili per le forze dell’ordine dopo che un reato è stato consumato. A breve, però, la vita dei malviventi sarà resa decisamente più difficile dall’entrata in funzione di un innovativo sistema di videosorveglianza intelligente e unitario. Si tratta di un progetto finanziato da fondi regionali, del valore di 2 milioni di euro, che prevede l’installazione di 500 nuove telecamere intelligenti nonché il “recupero” di 150 telecamere già esistenti, rese anch’esse intelligenti, in grado non solo di riprendere le scene ma anche di individuare, in modo automatico e in tempo reale, comportamenti anomali quali intrusioni non autorizzate o furti. Il sistema potrà così allertare, in tempo reale, le forze dell’ordine, che potranno così intervenire tempestivamente e cogliere i malviventi in flagranza di reato.

Per l’entrata in funzione del nuovo impianto si attende la definizione di alcuni passaggi burocratici, in primo luogo legati agli adempimenti sulla privacy. Una volta conclusa tale procedura burocratico/amministrativa, si accenderanno circa 800 “occhi” (alcune delle nuove telecamere sono dotate di doppia ottica) che monitoreranno l’intero Ateneo come un tutt’uno, consentendo anche di effettuare ricerche di intrusi, coadiuvando in questo modo le forze nell’ordine.

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