Senza controllo, i regolamenti sono soltanto grida manzoniane“. E’ un concetto che ha rimarcato più volte il sindaco Roberto Lagalla, intervenuto questa mattina nella ultima seduta del 2023 del Consiglio Comunale. Un contesto nel quale il primo cittadino ha relazionato gli esponenti di Sala Martorana sui recenti fatti di criminalità avvenuti nel centro città e non solo. Un problema che l’ex Rettore attribuisce sicuramente ad un problema sociologico e culturale, sul quale si dovrà lavorare nel lungo periodo. Anche se, chiarisce “bisogna fare una distinzione fra i fenomeni di malamovida e criminalità”, facendo una ricostruzione in aula dei due fatti di cronaca più cruenti avvenuti fra via Isidoro La Lumia e via Pasquale Calvi nel mese di dicembre.

“Parlando di malamovida e di eccessi alle normali regole comportamentali, sono stati messi in relazione due episodi – ricorda il sindaco -. Uno avvenuto in via La Lumia, ovvero quando dei giovani identificati sono stati protagonisti di una sparatoria senza conseguenza; l’altro si è ripetuto nei giorni successivi immediatamente sedata dalle forze dell’ordine. Ciò all’interno di una discoteca in cui si è assistito ad un efferato omicidio. Le risultanze che conosciamo dalla stampa sulla base delle indagini parlano di due fatti che non si sono generati per la movida. Il primo arriva a movida già spenta e per effetto di una rissa che aveva coinvolto delle automobili in sosta. Il secondo è avvenuto all’interno di una “richiamata regolazione di conti” fra gang rivali. Cerchiamo di seperare la malamovida dalla deliquenza”.

Il potenziamento della videosorveglianza e l’impiego su rifiuti e incendi

Una responsabilità, il controllo del territorio, dalla quale il sindaco non si smarca, ricordando le numerose riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza alle quali hanno partecipato, per ben due volte, il ministro Matteo Piantedosi e, in un’occasione, la premier Giorgia Meloni. Contesti nel quali il sindaco ha manifestato alla crescita di fenomeni di illegalità quali il consumo e lo spaccio di droghe sintetiche, in particolare crack, nonchè la cresita del fenomeno delle baby gang. Fatto per il quale il primo cittadino aveva chiesto il dispiegamento dell’esercito, anche se la stessa non ha trovato pieno riscontro a causa di una serie di motivazioni, “non sono solo di ordine economico ma anche dalla condizione di pressione ed allarme militare che, in questo momento, tutti i reparti operativi hanno per effetto della situazione geopolitica internazionale“.

Durante l’intervento, il sindaco Roberto Lagalla ha poi annunciato di voler potenziare i sistemi di videosorveglianza in città, ritenuti fondamentali come ausilio dell’attività delle forze dell’ordine. “E’ nostro intendimento, nel prossimo anno, di aumentare le 800 postazioni di sorveglianza fino a 2000, inserendo non solo le funzioni di controllo del territorio ma anche di vigilanza dei siti dell’abbandono dei rifiuti e dei servizi termici per l’allarme incendi“. Un intervento omnidirezionale che coinvolgerà anche la polizia municipale, non solo con il potenziamento dei ranghi ma anche con la riproposizione dello street control. E, sempre a proposito del comando dei vigili urbani, il primo cittadino ha annunciato l’entrata in funzione a gennaio di quella che è stata ribattezzata come control room. “Dal 1 al 14 gennaio sarà avviata la fase di sperimentazione e dal 15 sarà operativa, potendo integrare le informazioni fra le varie forze dell’ordine”.

“Ritardi regolamento movida hanno inciso? E’ un idiozia”

Passando al fronte politico, il sindaco è entrato a gamba tesa sulle polemiche relative ai ritardi dell’approvazione del regolamento movida. Un atto bloccato da oltre tre mesi dalle differenti visioni all’interno del centrodestra. Un punto all’ordine del giorno che, seppur il sindaco ritiene importante, non avrebbe particolarmente inciso sul controllo del territorio. “Si è fatto un gran dire che supposti ritardi sull’approvazione del regolamento movida abbiano potuto influire sul determinismo di questi eventi. Più che una bugia, la ritengo un’idiozia. E’ facoltà dell’Amministrazione Comunale emanare le ordinanze su apertura e chiusura dei pubblici uffici, dei limiti di sonorità. Il problema è ancora una volta è il controllo, sennò un regolamento diventa una grida manzoniana. Non è pensabile che un regolamento fissi magicamente il ritorno dell’ordine”.

Sul concerto di Elodie: “No a maxischermi. Albero sacrificio necessario”

Il discorso del sindaco è proseguito poi con il ritorno dei grandi eventi, in particolare del ritorno a pieno regime del concerto di Capodanno. Evento che, nella notte fra il 31 dicembre e il 1 gennaio, vedrà protagonista la nota cantante pop Elodie. Manifestazione che richiamerà migliaia di palermitani davanti al teatro Politeama e per il quale è stato necessario fare alcuni sacrifici. Fra questi il famoso addio all’albero di Natale di piazza Ruggero Settimo, tolto perchè “recava impaccio alla pubblica incolumità”, ha dichiarato il sindaco in aula. Parole alle quali, fra il pubblico dei consiglieri, l’esponente di Progetto Palermo Mariangela Di Gangi ha parlato di “brutto segnale”. Parole alle quali il sindaco ha risposto per le rime: “Meglio questo che altri segnali. In città di alberi ce ne sono tanti, a differenza di quanto avvenuto in precedenza”.

Parentesi poi sull’impossibilità di apporre maxischermi sparsi per la città. In tanti infatti non potranno seguire l’esibizione di Elodie per motivi di contingentamenti. Saranno infatti soltanto 9800 gli spettatori ammessi all’evento. Ma quella della videotrasmissione è un opzione non percorribile a parere del primo cittadino. “C’è in primo luogo un fatto numerico. Eventuali maxischermi richiederebbero infatti un ulteriore dispiegamento di agenti rispetto a quello già messo in campo a piazza Ruggero Settimo”. E poi rimangono i problemi dal punto di vista commerciale, con il divieto contrattuale di trasmissione dell’immagine dell’artista se non nei limiti e nelle modalità previste dal contratto.

Sul caso Milazzo: “L’ho saputo ieri sera. Seperazione poteri base della democrazia”

Battuta finale poi su quello che è stato ribattezzato “caso Milazzo”. Nella seduta del 20 dicembre infatti, il capogruppo di Fratelli d’Italia è balzato agli “onori” della cronaca per essersi esibito in dei salti sui banchi della Giunta e della presidenza del Consiglio. Una mossa che, dai meloniani, è stata definita come di “estrema protesta”. Ma da abile oratore qual’è, Roberto Lagalla è riuscito a glissare sugli avvenimenti d’aula, pur parlandone a Sala Martorana. “Mi è venuto in mente un dato della storia. Nel 1748 Montesqueiu pose la seperazione dei poteri alla base dell’esercizio della democrazia. L’aula ha potere di autoregolamentazione e di autocensura. E’ troppo facile dire che si contesta questa o quella azione. Nessuno può eseguire atti inconsulti, ma di ogni atto vanno pesati i contesti in cui ciò avviene. D’altra parte, anche la giurisprudenza ci insegna che esistono le condizioni di mitigazione della colpa”.

Nicolao, non servono solo le telecamere ma prevenzione

“Le telecamere possono fare da deterrente a noi serve prevenzione. Credo che, le centinaia e centinaia di persone che hanno partecipato alla fiaccolata del 21 dicembre o al corteo del 12 giugno non la pensano come il sindaco, chi stava dietro lo striscione chiede più sicurezza e legalità per Palermo, e non lo chiediamo perché abbiamo qualche malcelato interesse o perché siamo dei visionari. Alla fiaccolata gli esponenti politici presenti erano non più di una decina, ma al contrario erano presenti diverse estrazioni sociali e istituzioni come la chiesa, commercianti, artisti, professionisti e residenti. Penso che il sindaco che non ha partecipato alla fiaccolata pur essendo stato invitato voglia rassicurare, ma le cose non stanno proprio così, Palermo ha bisogno di una maggiore presenza dello stato in strada con tutte le figure che servono”. E’ quanto afferma Antonio Nicolao vicepresidente della prima circoscrizione di Palermo e promotore della fiaccolata contro gli episodi di violenza che si sono registrati in centro. “Invito il sindaco a farsi un giro di notte soprattutto in quelle strade dove la cronaca racconta quotidianamente di spaccate, furti, scippi, rapine uso e spaccio di droga, non possiamo sentirci al sicuro solo perché ci sono le telecamere, la prevenzione permette un controllo del territorio tangibile e confortante e molto spesso permette gli arresti in flagranza del reato – aggiunge Nicolao – Continuo a confidare nel prefetto che sicuramente ha già mostrato segnali di attenzione in favore dei territori più vulnerabili”.

Articoli correlati