Chiuso il cerchio attorno al furto con esplosione alla cassa continua del Penny market di via Sciuti a Palermo, avvenuta alla fine dello scorso anno. I carabinieri hanno arrestato un 52enne palermitano che insieme ad un 43enne romano, già arrestato a suo tempo, hanno materialmente messo a segno il colpo. Sono accusati, a vario titolo, di furto pluriaggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Obbligo di dimora per un 31enne palermitano che avrebbe favorito il 52enne nella fuga.

L’esplosione e la fuga

All’alba del 27 dicembre dello scorso anno gli indagati avrebbero provocato un’esplosione con due bombole di gas. Presa di mira la cassa continua blindata all’esterno del punto vendita Penny Market di via Sciuti. Bottino arraffato di 18 mila euro. Dopo la forte deflagrazione, gli indagati si sarebbero dati alla fuga nascondendo la somma all’interno di un’autovettura. Il mezzo fu noleggiato appositamente per il colpo, con le targhe anteriore e posteriore alterate ed illeggibili poiché coperte con del nastro isolante di colore nero. I militari del nucleo radiomobile di Palermo, attirati dal boato causato dallo scoppio, tentarono di bloccare l’autovettura in fuga. I tre non rispettarono “l’alt” intimato e dopo varie manovre per le vie cittadine l’auto andò a sbattere con un’autovettura in sosta.

I rapporti tra i tre

Uno dei complici, il 43enne romano, venne subito bloccato arrestato in flagranza di reato ed è, ad oggi, detenuto in carcere. È stato condannato in primo grado, dopo il giudizio abbreviato, a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Il tempestivo intervento delle autoradio dell’Arma ha permesso di recuperare i soldi rubati e di restituirli all’esercizio commerciale. La successiva azione investigativa ha permesso di accertare i rapporti di conoscenza pregressa tra i complici. Fu appurato che gli stessi si trovassero sul territorio palermitano già prima del periodo natalizio, con lo scopo di effettuare sopralluoghi in esercizi commerciali dello stesso tipo per scegliere l’obiettivo da colpire.

I ruoli

Sono stati definiti i ruoli assunti durante il colpo dagli indagati, acquisendo a loro carico gravi indizi di colpevolezza. Il 43enne romano si sarebbe trovato a bordo dell’auto insieme  al complice arrestato. Il 52enne palermitano, oltre a panificare il furto, avrebbe detenuto le due bombole utilizzate per la deflagrazione. Nel corso del raid avrebbe svolto il ruolo di “palo” al fine di avvertire i complici dell’arrivo delle forze dell’ordine. Il 31enne, invece, non avendo concorso nel furto, si sarebbe prodigato, dopo l’accaduto, ad aiutare il 52enne nel sottrarsi alle ricerche. Sarebbe partito da Lascari per andargli in soccorso ed accompagnarlo nel trapanese.

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