Il vicesindaco di Palermo e assessore al Personale, Fabio Giambrone ha scritto ieri una lettera indirizzata a tutti i dipendenti dell’Amministrazione comunale, invitandoli a vaccinarsi.

La lettera per spronare a vaccinarsi

“L’emergenza pandemica – rileva Giambrone – purtroppo torna a preoccupare e a farci temere una riacutizzazione da contrastare con responsabilità e determinazione. Per ultimo, il caso della bimba di 11 anni, morta di Covid, ha colpito la nostra comunità cittadina segnalando quanto la vaccinazione resti l’arma più forte, ad oggi, per contrastare le varianti che minacciano il riaggravarsi della pandemia”.

Inasprimento del contagio e arrivo varianti

“Per continuare ad alzare le barriere necessarie per contrastare un inasprimento del contagio innescato dall’arrivo delle varianti, invito tutte e tutti coloro che non avessero ancora scelto la vaccinazione – qui l’appello di Giambrone – di non attendere l’obbligatorietà annunciata nazionalmente e di aderire saggiamente al rimedio vaccinale, superando ansie e timori e scegliendo un gesto che protegga la vostra salute e quella di quanti vi stanno vicini”.

“Serve responsabilità sanitaria”

In questo senso l’Amministrazione Comunale, concepita come una comunità di donne e uomini, attivi per la città e, soprattutto, da esempio etico nel voler proporre all’intero territorio l’innalzamento della  percentuale di vaccinati – conclude Giambrone – vedrebbe voi tutti come agenti propulsivi di responsabilità sanitaria collettiva”, conclude il vicesindaco di Palermo.

Il caso della piccola Ariele

La piccola Ariele ha lottato per 16 giorni, dall’11 al 27 luglio, ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale dei bambini “Di Cristina” di Palermo , ma alla fine è morta di Covid a soli 11 anni. Era positiva alla variante Delta, contagiata dalla sorella di 16 anni di ritorno da un viaggio d’istruzione in Spagna. “Non siamo no vax – aveva detto nei giorni scorsi a Repubblica la madre dell’undicenne – Dovete vaccinarvi per salvare i bambini e le persone fragili come Ariele che non possono farlo. Chi non si vaccina per ideologia, abbia almeno la decenza di chiudersi a casa e non mettere a rischio gli altri. Aspettare mi è costato caro. Ho già chiamato il medico di base per prenotare la prima dose”.

 

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