Riqualificare il Giardino Inglese di Palermo attraverso il ricorso ai fondi europei. E’ questo l’obiettivo della delibera sottoscritta alla Giunta Comunale, con la quale l’Amministrazione sta provando ad accedere ai contributi delle risorse NextGenerationEU, contenute all’interno del PNRR. Una sezione di fondi dedicata proprio al recupero dei parchi e dei giardini storici. Nozione nella quale rientra l’area verde progettata da Giovanni Battista Filippo Basile nel 1851 e recentemente intitolata alla memoria di Piersanti Mattarella. Un polmone verde da 60.000 metri quadrati che vive decisamente una situazione di degrado ed incuria, figlia anche delle ataviche carenze di personale che stanno falcidiando diverse aziende partecipate ed uffici comunali. Ad oggi, sono soltanto quattro gli operai deputati ad occuparsi del Giardino Inglese.

Il progetto di riqualificazione del Giardino Inglese

Una riqualificazione, si legge nella delibera del 4 marzo 2022, che ha l’obiettivo di “recuperare e rafforzare l’identità storica del sito, al fine di migliorare la qualità e la fruizione da parte di una più vasta utenza”. La proposta progettuale potrebbe avere un finanziamento massimo di due milioni di euro. Al suo interno, si collocano interventi di ripristino di parte della pavimentazione drenante; il recupero e la cura degli alberi e delle siepi, nonchè l’introduzione di nuovi elementi vegetali; l’eliminazione di elementi vegetali incoerenti con la struttura del giardino; la sostituzione di piante, affette da particolari patologie, con altre più resistenti ,mediante operazioni di rinnovo e riqualificazione.

Agli interventi di recupero del verde, si aggiungono quelli infrastrutturali. Fra questi, il rifacimento dell’impianto di illuminazione. Ciò al fine di renderlo ad alta efficienza energetica. Sistema a cui si aggiungerà la realizzazione di sistemi di allarme e videosorveglianza, nonchè di un impianto wi-fi per rendere lo spazio più attraente dal punto di vista tecnologico. A questo si aggiungeranno le proposte di programmi ed attività didattiche, di sperimentazione e di coinvolgimento attivo della Scuola e dell’Università. Spazio anche alla lotta alle barriere architettoniche. Questo attraverso la predisposizione di misure ad hoc volte a garantire l’accessibilità al giardino da parte dei soggetti affetti da disabilità legate alla percezione visiva (non vedenti, ipovedenti) o con funzionalità motoria ridotta.

Strade e scalinate dissestate

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Da capire tempi e modalità di futuro intervento. Quel che è certo è che il lavoro da fare è davvero tanto. Ad iniziare dalle strutture base del parco, ovvero le stradelle interne composte da sampietrini. Tratti nei quali l’incuria e la mancata manutenzione fanno avvertire tutto il loro peso. I vialetti del parco Piersanti Mattarella risultano pieni di buche e, in alcuni casi, dissestati inferiormente dalle radici degli alberi. Diramazioni degli arbusti che hanno inciso pesantemente su alcune scalinate. Come quella nei pressi dell’area dell’ex vivaio, nei pressi dell’uscita su via Duca della Verdura. La struttura risulta letteralmente spezzata e divisa in due.

Muri laterali piegati e strutture vandalizzate

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Non se le passano di certo meglio i muri laterali che delimitano l’area del Giardino Inglese. Particolare attenzione merita il primo ingresso prossimale alla zona di piazza Croci. Qui il cartello d’ingresso in cui sono segnati gli orari di apertura e chiusura è coperto da una scritta apposta da ignota che riporta la dicitura “Life is Good”: tradotto dall’inglese all’italiano, la vita è bella. Pur concordando con il concetto, lo stesso potrebbe assumere maggiore significato se alcuni vandali evitassero di deturpare le strutture cittadine, come nel caso del parco Piersanti Mattarella, dove i muri e persino alcune opere architettoniche storiche, come ad esempio il Castello Moresco, riportano i segno dell’inciviltà.

La pista di pattinaggio del Giardino Inglese

(a cura di Edoardo Ullo)

La pista di pattinaggio era un ritrovo di sport con eventi importanti e frequenti. Fino al 1982 ospitò le partite di pallamano delle squadre palermitane. Tra tutte anche quelle della Tiger, formazione che negli anni ’80 sfiorò lo scudetto femminile in un paio di circostanze. Poi la Figh, la federazione italiana handball, impose alle società di massima serie di giocare al coperto. Nel 2004 la pista venne ristrutturata e venne nuovamente riaperta al pubblico poco prima di Natale dello stesso anno, dopo 9 mesi di ristrutturazione.  Subito dopo divenne sede delle partite interne della Phoenix Palermo, formazione che all’epoca militava nella serie A2 di hockey inline e che aveva mire di promozione giocando le sue partite interne prima di allora ad Isola delle Femmine. Una mossa che però non portò gli effetti desiderati. La pista scoperta, soggetta alle intemperie climatiche comportava dei rischi. La federazione permetteva di giocare all’aperto ma in caso di pioggia il match sarebbe stato o sospeso o cancellato. La Phoenix perse alcune partite a tavolino proprio per questo motivo frenando ogni ambizione di massima serie.

Fontane sporche ed abbandonate

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Altro grande problema riguarda la pulizia delle vasche delle fontane. L’acqua dal deciso colore verdastro rappresenta in pieno lo stato di incuria che regna nell’area del Giardino Inglese. L’ultimo intervento sulle stesse è stato eseguito da ditte esterne, visto la mancanza di personale deputato alla cura di una delle aree verdi più grandi di Palermo. Segni del tempo e dell’abbandono che si evidenziano in modo più incisivo sulla fontana dei cigni e delle tartarughe, fra le più sporche di tutta il parco Piersanti Mattarella. D’altro canto, i quattro operai in servizio al Giardino Inglese appaiono decisamente pochi per le esigenze di un’area verde da 60.000 metri quadrati. Un luogo che prima era popolato da famiglie e sportivi ma che oggi ha bisogno di un deciso restyling per ritrovare lo splendore perso di un tempo.

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