L’aggressione ad una giornalista palermitana la notte di Ferragosto a Palermo. I carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal tribunale di Palermo, su richiesta della procura, nei confronti di tre persone.

Si tratta di G.M. 58 anni e C.L.M. 40 anni, entrambi palermitani, destinatari dell’obbligo di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria, il primo ritenuto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale, il secondo di tentato furto con strappo aggravato, ed infine di O.D.L. 54 anni palermitana, per la quale è stato disposto obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, poiché ritenuta responsabile di violenza o minaccia a pubblico ufficiale.

La giornalista era stata picchiata mentre stava filmando lo sgombero di una tendopoli a Barcarello. Durante le operazioni, la giovane freelance, presente insieme ad una sua amica, era stata aggredita da un gruppo di persone. I militari erano quindi intervenuti in difesa delle due donne e solo a quel punto gli aggressori si erano allontanati.

Lo scorso 17 agosto, durante le indagini, i militari per l’aggressione avevano denunciato 10 persone, tra le quali un minorenne, ritenuti responsabili a vario titolo di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di indicazione sulla propria identità personale poiché, in tutte le fasi del controllo, si opponevano ai militari, nei confronti dei quali proferivano anche frasi minacciose ed oltraggiose; di questi dieci persone due dovranno rispondere anche di lesioni personali aggravate nei confronti delle due donne che erano finite in ospedale.

“In tanti anni di attività – aveva raccontato la giornalista, sconvolta dopo l’aggressione, – non avevo mai visto una cosa così. La rabbia, la violenza senza motivo sfogata senza remore. Quello che ferisce di più però è stata l’indifferenza di tanti che hanno assistito alla scena. Ho chiesto aiuto, mi hanno detto ‘No’. C’era anche chi faceva un video con il telefono cellulare”.

Una signora le aveva chiesto di non riprendere i bambini. “Le ho detto che non li avrei ripresi, ma in quell’istante un gruppo si è scagliato contro di me. Mi sono ritrovata per terra – aveva raccontato ancora la giornalista – contro di me schiaffi, calci, pugni. Una ragazza mi ha dato dei pugni sul naso. Erano donne, tante. Gli uomini guardavano. La mia amica, che mi attendeva in auto, mi ha raggiunto per difendermi ma anche lei è stata aggredita. Un uomo le ha dato un calcio facendola cadere. Mi volano gli occhiali e loro continuano a insultare e colpire”.

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