Salvatore La Barbera, ritenuto responsabile del pestaggio del giornalista tedesco in piazza San Francesco d’Assisi, all’inizio del mese, resta in carcere. Lo ha disposto il tribunale del riesame che ha rigettato l’istanza di scarcerazione. Intanto i genitori del 19enne chiedono scusa alla vittima.

Attraverso una lettera consegnata all’avvocato, Vittorio La Barbera e Maria Randazzo, hanno voluto chiedere scusa alla vittima per il gesto del figlio che ha portato in coma il giornalista, picchiato per motivi banali, davanti gli occhi della figlia. Ora i due genitori, come riporta il Giornale di Sicilia, si dicono disponibili al pagamento delle spese mediche.

“Vogliamo porgere le nostre più sentite scuse per quanto accaduto –  scrivono nella lettera – e a tal proposito teniamo ad evidenziare come nostro figlio sia una persona perbene ed educata ed è stato indotto all’aggressione dalle contingenze del momento, agendo a tutela della madre. Inoltre, come da genitori siamo disposti a farci carico delle spese mediche a cui la vittima dovrà far fronte, proprio per dimostrare la nostra assoluta buona fede e la volontà di sollevarla da qualsiasi onere economico derivante dalla condotta posta in essere da nostro figlio Salvatore. Ci auguriamo che la vittima possa ristabilirsi in tempi brevi e tornare alla sua famiglia”.

L’aggressione avvenne il 2 novembre in piazza San Francesco. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, l’aggressione avvenne dopo un diverbio legato al passaggio di un’auto ostacolato da una moto in un’area in cui le auto non avrebbero potuto accedere. Da questa vicenda ne nacque un’accesa discussione sfociata in violenza. Il giornalista venne pestato ed entrò in come a causa di un trauma cranico. L

’aggressore e la madre, secondo la Procura, non avrebbero neppure pensato di prestargli soccorso: sarebbero risaliti in macchina e l’avrebbero lasciato lì, sulle basole di piazza San Francesco. La sua famiglia aveva subito chiamato un’ambulanza, ma l’uomo era arrivato al Policlinico in gravissime condizioni, tanto da restare in coma per quattro giorni. Il ragazzo venne identificato nei giorni seguenti grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.

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