Intensificare al massimo gli sforzi, per centrare l’obiettivo ONU di ridurre del 50%, entro il 2020, morti e feriti gravi sulle strade. È il messaggio che lanciano Automobile Club d’Italia e FIA – Federation Internationale de L’Automobile, partecipando alla 21ma Giornata Mondiale del Ricordo delle vittime della strada, l’evento mondiale che si svolge ogni anno nella terza domenica di novembre, per ricordare morti, feriti, famiglie e comunità, ma anche per rendere omaggio a quanti – operatori sanitari, forze dell’ordine, soccorso stradale – sono quotidianamente chiamati ad affrontare e contrastare questa vera e propria piaga sociale.

Sono 1.250.000 le persone che, ogni anno, nel mondo, perdono la vita a causa di un incidente stradale e 50 milioni sono i feriti.  In Italia, secondo i dati ACI-Istat, nel 2016 i morti sono stati 3.283 (9 al giorno, in media), i feriti 249.175, di cui 17.000 gravi: 46 ogni giorno. Un costo morale incalcolabile e un costo sociale che l’ACI stima in 17.5 miliardi di euro, pari al 1.1% PIL.

“Ricordare è fondamentale – ha dichiarato Angelo Pizzuto, Presidente dell’ACI – Automobile Club di Palermo – per non perdere la vicinanza con le vittime e le loro famiglie, ma soprattutto per ribadire il ruolo di ciascuno di noi sulla strada: la sfida per una mobilità responsabile e sicura si può e si deve vincere, arrivando finalmente a debellare una piaga sociale che nella nostra provincia continua a contare morti e  feriti”.

“La perdita in termini di vite umane – ha sottolineato Jean Todt, Presidente della FIA nel video realizzato per la  Giornata Mondiale del Ricordo 2017 – è prevenibile e inaccettabile. Sappiamo come rendere le strade più sicure, ma abbiamo bisogno di migliorare le infrastrutture, di veicoli più sicuri e più educazione stradale”.

Secondo il Commissario Ue per i trasportiVioleta Bulic – “In Europa la sicurezza stradale è una priorità evidente, sia per la Commissione Europea che per gli stati membri. L’anno prossimo introdurremo un numero di misure per migliorare le infrastrutture e per accrescere la sicurezza dei veicoli.  Non possiamo fermarci fino al raggiungimento del nostro obiettivo”.