• La cosa nostra di Palermo ha un nuovo pentito, si tratta di Giovanni Nanni Ferrante
  • Nanni Ferrante ha iniziato a parlare con gli investigatori e vuole fare dichiarazioni importanti
  • La compagna inserita in un programma di protezione, si trova in un luogo segreto

Giovanni Nanni Ferrante, detenuto al 41 bis, è il nuovo pentito che fa tremare la mafia di Palermo. Ferrante ha iniziato a collaborare con i magistrati della procura di Palermo e con la Guardia di Finanza che lo scorso maggio lo avevano arrestato in un blitz antimafia che ha messo in manette altri novanta esponenti del clan Resuttana.

Il boss dell’Acquasanta

Giovanni Ferrante sarebbe stato alla guida della famiglia mafiosa dell’Acquasanta, ex fortino dei Madonia, fedelissimi di Totò Riina. Prima di Ferrante aveva deciso di collaborare con i magistrati l’ex boss Gaetano Fontana, imputato principale del processo scaturito dall’inchiesta Mani in pasta , coordinata dal procuratore aggiunto Sal- vatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Amelia Luise (oggi alla Procura europea).

La compagna sotto protezione

Letizia Cinà, la compagna finita anche lei agli arresti nell’operazione “Mani in pasta” di maggio, ora si troverebbe sotto protezione in una località segreta. Si trovava agli arresti domiciliari. Ma i familiari del boss hanno già comunicato di aver preso le distanze dopo il pentimento.

Ferrante sarebbe stato il terrore dei commercianti

Nanni Ferrante era il terrore dei commercianti del quartiere, costretti a pagare il pizzo attraverso minacce e attentati incendiari. “Ormai, non ho più pietà per nessuno — diceva Ferrante in un’intercettazione riportata da La Repubblica parlendo delle vittime del racket — prima, glieli davo con schiaffi, ora glieli do con cazzotti… a colpi di casco… cosa ho in mano”. Gli dovevi aprire la testa a colpi di… O gliele dai buone o non gliele dai… o lo perdoni prima o se no lo ammazzi definitivo”.

Ferrante vuole cambiare

Il pentito Ferrante avrebbe detto di voler cambiare vita e avrebbe già comunicato ai magistrati l’intenzione di fare dichiarazioni importanti sulla nuova Cosa nostra ma anche su fatti passati. La mafia ora trema.